Aspettando il Natale nei palazzi barocchi di Ala
Dove Artigianato e musica creano l'atmosfera della festa: dall'8 all'11 e il 17 e 18

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Per il terzo weekend consecutivo Ala, accogliente borgo trentino, Bandiera arancione del Touring Club Italiano, si prepara ad accogliere il Mercatino di Natale nei palazzi barocchi.
La manifestazione, al via quest’anno, ha accolto nelle sue prime giornate di apertura positivi riscontri dai tanti turisti giunti anche da fuori regione che ne hanno apprezzato la particolarità e la suggestiva atmosfera.
Suggestione che non poteva mancare considerate le location interessate dall’iniziativa.
Per l’occasione sono stati infatti resi fruibili ai visitatori i palazzi settecenteschi che rendono il centro storico della Città di Velluto uno dei più affascinanti esempi del barocco.
Da Palazzo Taddei, futuro Museo provinciale del tessuto, a Palazzo Malfatti Azzoli; da Palazzo Malfatti Scherer a Palazzo Pizzini, futuro Museo del Pianoforte Antico; da Palazzo Angelini e Palazzo Gresti-Filippi: un percorso unico nel suo genere, capace di affascinare e restituire la memoria di un passato ricco di fascino e di significati legati alla grande stagione della seta, della bachicoltura e dei velluti.
Una caratterizzazione, quella barocca, che viene richiamata dalla scenografia di luci teatrali e luminarie del Salento che nel periodo natalizio illuminano e colorano le vie del centro riportandoci ad un’atmosfera d’altri tempi.
Saloni, stanze e androni dei prestigiosi palazzi accolgono le eccellenze dell’artigianato italiano con i manufatti di espositori e artisti che richiamano la storia, la cultura e le tradizioni di questo magnifico borgo trentino: tessuti, sete, prodotti in carta di ispirazione creativa, oggetti in ceramica e raku, decorazioni natalizie, ma anche esempi di design italiano ed internazionale.
Accade così che gli spazi che nel passato furono dimora della nobilità alense si trasformino in Botteghe narranti capaci di raccontare e comunicare, attraverso laboratori e dimostrazioni, la propria storia e l’unicità della propria proposta sottolineando quel legame con il fare che rappresenta una ricchezza che affonda la radici nel passato, ma si rivolge soprattutto al futuro.