Phoenix Informatica Bancaria, la tecnologia cambia la banca

11,4 milioni di utili, 5 milioni di dividendi agli azionisti,126 banche clienti, 73,4 milioni il valore della produzione

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Phoenix Informatica Bancaria spa archivia un bilancio molto soddisfacente, con l’utile netto 2014 che arriva a 11,4 milioni di euro, in linea con quello dell’anno precedente (11,8).
171 dipendenti, quasi tutti «locali», e ricavi di 73,4 milioni che derivano solo per il 33% dal Trentino.
«Il restante è prodotto in tutta Italia, ma le tasse le paghiamo qui», puntualizza il presidente Luigi Cristoforetti (foto).
L’assemblea degli azionisti ha approvato all’unanimità il bilancio, con soddisfazione mista a preoccupazione per il futuro.
Le società informatiche sono obbligate dalla nuova normativa in materia di rischi e sicurezza a rivedere integralmente la propria organizzazione, e in generale il rapporto tra banche e clienti.
«Ma un sistema informativo sicuro ed efficiente – ha affermato Cristoforetti – serve alle banche per avere informazioni sempre più pertinenti e aggiornate in modo da assumere decisioni consapevoli e tempestive per contenere il rischio operativo.»
Pesa invece l’incertezza sulla riforma del credito cooperativo di cui si discute al tavolo nazionale.
«Abbiamo difficoltà ad intravedere come l’autoriforma possa avere effetto sul posizionamento e sull’operatività della nostra società. Guardiamo al futuro con concretezza per essere pronti ad adeguarci ad un contesto di riferimento che potrebbe essere molto diverso da quello attuale.»
 
 Cambia il mercato di riferimento 
«La qualità del nostro operato è l’unica vera arma di difesa della società», ha affermato il direttore Giorgio Crosina. Sulle 126 banche clienti, 121 sono Bcc e Casse Rurali, ma in futuro la situazione potrebbe evolvere anche verso le banche non cooperative.
«Il fatturato di Phoenix – ha proseguito Crosina - soffrirà sicuramente per lo stato di alcune aziende attualmente servite ed anche per i processi di concentrazione aziendale che saranno inevitabili. Speriamo di riuscire a contenere questi effetti cercando di ampliare la nostra presenza fuori dal credito cooperativo.»
 
 La banca sullo smartphone 
«Il credito cooperativo – ha affermato Crosina - se vuole continuare ad essere un interlocutore primario per la comunità deve anche relazionarsi con gli utenti di oggi e domani con i sistemi più evoluti che, in modo il più possibile automatico, rispondano alle esigenze della singola persona, raggiungendola a casa propria.»
Nel corso dell’assemblea è stata presentata la piattaforma Phoenix Direct Banking che permette alle banche l’offerta a distanza non solo di conti correnti ma anche di conti deposito, mutui e a breve anche carte di credito.
La piattaforma si integrerà con la nuova versione di InBank, il sistema di internet banking offerto da Phoenix ed utilizzato da più di 600.000 clienti in tutta Italia, completamente rivisto nel corso degli ultimi anni e sempre più orientato alla user experience e alla mobilità.
In questa sua nuova veste, InBank diventa «responsive» ossia in grado di adattare grafica e logiche funzionali ad apparecchi di diverse dimensioni, dagli smartphone fino ai moderni pc passando per i sempre più diffusi tablet.
L’integrazione tra Phoenix Direct Banking, InBank ed il sistema informativo di Phoenix SIB2000 permette quindi alle Banche di proporsi sul mercato non più solamente tramite le proprie filiali ma anche attraverso pc, tablet e smartphone.
Questi nuovi servizi confermano ancora una volta la vocazione di Phoenix per la realizzazione di soluzioni per innovare.