Cambia lo statuto della Federazione trentina delle cooperative

L'obiettivo è di migliorare la partecipazione dei soci e la trasparenza Bilancio della Federazione approvato all'unanimità

Esaurita la parte pubblica, l'assemblea della Federazione Trentina della Cooperazione è stata chiamata a votare, in seduta straordinaria, alcune modifiche allo statuto.
Le proposta di modifica erano il risultato di un lungo percorso, nato all'interno del Piano strategico della Federazione 2010-2012, finalizzato a rispondere alle necessità molto sentite di migliorare la partecipazione democratica dei soci, facilitare e chiarire il rapporto tra cooperative, Federazione, consorzi ed accrescere attraverso la formazione specifica la consapevolezza di amministratori e dirigenti.
Dopo ampia discussione nei comitati di settore e all'interno del consiglio di amministrazione di via Segantini, queste esigenze sono state formalizzate in un 'Patto di sistema', che è stato approvato dall'assemblea della Federazione di marzo. Per passare alla fase attuativa la Federazione aveva la necessità di aggiornare il suo statuto.

Più tutela e trasparenza per i soci
Due modifiche del nuovo statuto si traducono immediatamente in un vincolo per le associate. Anzitutto la previsione della facoltà del presidente o del direttore della Federazione di intervenire nei consigli di amministrazione o nelle assemblee delle cooperative in situazioni di particolare criticità. In secondo luogo è previsto l'obbligo per le cooperative associate di attivare dei piani formativi per amministratori sindaci e dirigenti.
Anche a seguito del vivace dibattito sul ruolo delle donne emerso nell'assemblea di marzo, la Federazione ha deciso di inserire nel nuovo statuto l'impegno formale a stimolare le cooperative a mettere in atto iniziative per valorizzare le donne e per rappresentarle adeguatamente negli organismi di gestione.
Altri cambiamenti introdotti nello statuto riguardano il limite massimo degli impegni passivi che la Federazione può assumere, nuovi casi di ineleggibilità degli amministratori (per esempio, i componenti delle giunte delle comunità di valle) e l'estensione anche ai componenti del collegio sindacale degli obblighi di trasparenza previsti per gli amministratori.
Le modifiche sono passate con 466 voti a favore (alle cooperative spettano da 1 a 5 voti), 32 voti contrari e 1 voto di astensione.

Il limite dei mandati
Con una votazione a parte (428 i voti favorevoli, 69 i voti contrari, 2 voti di astensione) l'assemblea è stata chiamata ad esprimersi sul limite dei mandati (tre), che nello statuto della Federazione riguarda solo il presidente.
Rispetto a tale limite è stata inserita una deroga con maggioranza qualificata. Il presidente può essere confermato per il quarto mandato se lo stabilisce un'assemblea dove sia presente una rappresentanza di soci pari al 50% dei voti che si esprima favorevolmente per i due terzi (la maggioranza prevista per la modifica dello statuto nell'assemblea straordinaria in prima convocazione).

Allargato il cda
Nella fase successiva ordinaria dell'assemblea è stato nominato un nuovo componente del cda della Federazione, proposto dall'Associazione Donne in Cooperazione, nella persona della presidente Barbara Grassi.

Approvato il bilancio della Federazione
L'assemblea ha approvato all'unanimità il bilancio della Federazione.
Il valore della produzione è di 21,2 milioni di euro, il patrimonio netto sfiora i trenta milioni.
Infine l'assemblea ha confermato per un altro anno la possibilità di aderire alla Federazione in qualità di soci sovventori anche da parte di cooperative con sede fuori provincia che si impegnino a rispettare i principi e le regole della cooperazione trentina.