L’assessore Panizza lascia l’incarico provinciale per il Senato

L’addio alle Gallerie di Piedicastello, dove ha salutato il mondo della cultura locale: «Logica di rete, appropriatezza e intersettorialità»

«Le politiche culturali devono operare secondo tre principi guida: logica di rete fra i diversi operatori culturali, appropriatezza perché la cultura deve rispondere anche in termini di risorse impiegate e risultati ottenuti, intersettorialità fra appunto settori diversi come l’economia, il turismo il marketing, – ha esordito l'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza alle Galleria di Trento, nel suo ultimo giorno di amministratore provinciale. – La vera sfida che ci attende, in futuro, è quella di mantenere alto il livello culturale del Trentino, pur in presenza di una congiuntura sfavorevole.»
 
«E per fare ciò – ha aggiunto – è necessario mettere in campo correttivi per utilizzare le potenzialità dei territori, per coinvolgere il privato e il mondo economico, stimolare le istituzioni del territorio a fare rete e ottimizzare le risorse disponibili.
«Oggi più che mai abbiamo bisogno di trasmettere conoscenza, la cultura non può vivere in una torre d’avorio, deve essere divulgata, deve essere utile all’intero sistema della società, in termini di ricadute economiche, culturali e di coesione sociale. La cultura deve essere una sfida condivisa che ci coinvolge tutti.»
 
Quello di oggi è stato per l’assessore Panizza una sorta di bilancio di questi quattro anni di cultura, partendo da due strumenti, il secondo Rapporto sulle attività culturali e l'Annuario della cultura.
Dopo l'assessore hanno preso parola i dirigenti del comparto cultura: Marco Tomasi, dirigente del Dipartimento della Conoscenza; Claudio Martinelli, responsabile del Servizio Attività culturali; Sandro Flaim, responsabile della Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici; Laura Dalprà, responsabile della Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici.