Europei su strada, il bilancio di una settimana da sogno

Più di mille ciclisti di 39 nazioni hanno portato diecimila presenze in una settimana. Per il Trentino una campagna pubblicitaria mondiale di altissimo livello

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Grande soddisfazione nelle parole dell’Assessore allo Sport e al Turismo della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni e dell’Amministratore Delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini che hanno tracciato un bilancio sulla settimana dei Campionati Europei nel corso di una conferenza stampa.
«Aver posticipato di un anno è stata la scelta migliore – ha esordito Failoni. – Abbiamo dimostrato l’attenzione del Trentino verso i grandi eventi sportivi: l’Europeo è infatti una manifestazione di valore mondiale.
«Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, per questa ragione mi sento di ringraziare il comitato organizzatore e tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita dell’evento.
«Senza peccare di immodestia, posso dire che abbiamo rasentato la perfezione e questo per noi è motivo di grande orgoglio.»
 
«Abbiamo collegati con noi ben 71 Paesi, siamo molto soddisfatti del risultato mediatico di questi Campionati Europei, – ha sottolineato Rossini. – Grazie alle splendide immagini degli Europei, milioni di persone hanno conosciuto Trento e le bellezze del Trentino.
«I significativi ritorni economici dell’evento sono percepibili nell’immediato: i dati parlano di oltre 20.000 presenze solo a Trento e un incremento rispetto agli eccellenti dati dell’anno passato.
«Inoltre, tante persone si sono fermate nelle vallate vicine e a questo si aggiunge il pubblico che ha raggiunto il percorso soltanto per la giornata conclusiva.»
 

 
Un entusiasmo che ha coinvolto anche David Lappartient, il Presidente UCI che è rimasto colpito dalla qualità organizzativa degli Europei, oltre che da un territorio sul quale l’Unione Ciclistica Internazionale sa di poter contare per eventi di alto livello, oltre all’Europeo, da non dimenticare i recenti Mondiali di Mountain Bike in Val di Sole ed il Tour of the Alps.
«Il Trentino per il mondo del ciclismo è una realtà straordinaria, ne ho avuto conferma due settimane fa in Val di Sole e ancora una volta qui a Trento.
«Per il nostro sport qui si trova sempre una grandissima passione e accoglienza, e questo si unisce a territori autenticamente straordinari e una grande qualità organizzativa.
«Sono certo che il futuro ci riserverà altri grandi eventi in Trentino.»
 
Ottimo il bilancio anche del Presidente UEC Enrico Della Casa.
«È stato un Europeo di livello tecnico ed organizzativo altissimo, ha detto. – Abbiamo battuto i record di partecipazione con 800 partenti ed effettuato oltre 2.500 test rapidi per creare una bolla di massima sicurezza per gli atleti e tutte le componenti: per questo un ringraziamento è d’obbligo non solo all’organizzazione ma anche all’apparato sanitario.
«Sono certo che ricorderemo a lungo lo spettacolo di queste splendide giornate, e l’entusiasmo del pubblico che ha incorniciato le strade di Trento.»
 

 
In realtà, qualche punto critico c’è stato, però ampiamente superato dagli aspetti positivi.
Non tutti i cittadini hanno gradito la chiusura della città, anche se ci siamo adoperati per spiegare che una tantum vanno sopportate queste situazioni.
Ovviamente i commercianti che hanno guadagnato direttamente dall’evento hanno dato l’appoggio completo. Basti pensare che per una settimana 10.000 persone hanno pernottato in città e nei centri vicini, riempiendo le strutture turistiche che, come sappiamo, escono dal profondo rosso generato dalla pandemia. Va da sé che questi ospiti non si sono solo riposati e nutriti.
E tutti coloro che non hanno ricevuto vantaggi immediati, siano commercianti o semplici cittadini, avranno un ritorno col tempo. I soldi, come si dice, fanno soldi.
E magari la prossima volta saranno loro a guadagnare da altre manifestazioni.
 
Ovviamente il vantaggio principale ottenuto da questo evento è dato dalla grande visibilità che il Trentino ha nutrito nel mondo (e non solo in Europa).
Basti pensare che la RAI ha messo in onda 20 ore di programmazione, 17 delle quali in diretta.
L’Eurovisione ha espanso le trasmissioni in tutta Europa, grazie agli oltre mille atleti partecipanti, provenienti da 39 nazioni diverse.
E dato che l’economia Trentina punta sempre più sul turismo sportivo internazionale, possiamo dire che in questa settimana è stata veicolata la più grossa campagna pubblicitaria dell’anno (spalmabile magari in più anni).
Con gli oltre 400 chilometri di piste ciclabili, il Trentino si è presentato come la patria per gli sportivi delle due ruote.
 

 
Ovviamente tutto ciò che viene attivato in termini pubblicitari deve avere una sua coerenza economica. Per questo abbiamo domandato al Cio di Trentino Marketing Maurizio Rossini quanto ha speso il Trentino per ospitare gli Europei su strada.
Lo abbiamo chiesto in conferenza stampa e il dottor Rossini ci ha risposto che emetterà una nota ufficiale per illustrare in dettaglio i costi dell’operazione.
Abbiamo buone motivazioni per ritenere che la spesa sia stata coerente con i risultati e soprattutto con le disponibilità della nostra Autonomia. In primis, grazie al grande apporto del volontariato trentino.
L’assessore Failoni, rispondendo a una domanda sulle possibilità che anche i mondiali di ciclismo vengano un giorno ospitati in Trentino, ha risposto che prima di decidere «si devono fare due conti». Puro buonsenso.
In tutti i casi, i mondiali sono già accasati fino al 2027.
 
Quanto all’organizzazione, sappiamo tutti che il Trentino è specializzato nell’organizzazione dei grandi eventi. Basti pensare all’adunata degli Alpini (ben più invasiva), o al Giro d’Italia che spesso arriva fino in piazza Duomo.
Solo il primo giorno c’è stato qualche momento di confusione, quando si vedevano squadre di ciclisti correre scatenati in direzioni opposte tra le auto del traffico normale per trovare la partenza delle cronometro.
Una ciclista è andata a sbattere contro un’auto. Non si è fatta niente, ma ha rovinato la bicicletta. E comunque non doveva succedere.
Essendo giovedì, c’era il mercato in Via Verdi. Un gruppo di ciclisti stranieri si era infilato nel primo tratto del mercato. Poi si sono accorti che doveva esserci un errore. Il GPS indicava come via più corta per il Duomo il passaggio davanti a Sociologia. Gli abbiamo indicato la via.

I disagi dovuti alla chiusura del traffico sono stati sopportati, grazie anche al buonsenso dimostrato dalla polizia locale e dai volontari addetti alle transenne.

GdM