Carlo Stefenelli, il candidato PD che crede nel futuro del golf

Quando era sindaco di Levico stava per realizzare il più bel campo da golf del Trentino. Adesso potrebbe riprendere in mano l’intera situazione del golf in Trentino

Chi gioca a golf va in vacanza solo dove c’è un campo da golf.
E il golfista ha lo stesso profilo socioeconomico dello sciatore. Stessa capacità economica, stessa tipologia familiare, stesso amore per la natura. E il golf ha gli stessi costi dello sci per l’attrezzatura che per la giornaliera.
Il Trentino ha gli spazi e l’ambiente giusto per diventare d’estate il paradiso del verde così come d’inverno è il paradiso della neve. Ci sono grandi spazi inutilizzati, ma anche grandi spazi fantastici che potrebbero diventare i più bei percorsi di golf del mondo, senza intaccare minimamente la purezza dell’ambiente.
Ma allora perché i nostri amministratori non hanno mai creduto nel futuro del golf?
La risposta che ci viene spontanea è semplice quanto banale: non giocano a golf. Non è una banalità: chi non ci gioca non ha idea di che cosa significhi percorrere dieci chilometri di morbide cotiche erbose per cinque ore insieme agli amici.
Eppure, se si credesse solo in ciò che si conosce, non sarebbe mai stata scoperta l’America.
Noi non chiediamo a coloro che domenica verranno eletti consiglieri provinciali di essere lungimiranti come Cristoforo Colombo, ma di fare un piccolo sforzo per ascoltare le ragioni di chi ne sa qualcosa di più.
 
Comunque sia, anche in Trentino c’è qualcuno che ha creduto nel golf senza essere un golfista: Carlo Stefenelli.
Quando era sindaco di Levico era stato promotore di un’iniziativa magnifica, che vedeva l’utilizzo di terreni improduttivi di proprietà del Comune e la partecipazione dei comuni vicini e dei privati.
Era nata una società, alla quale il Comune avrebbe affittato quei terreni per farne un campo da golf. Era stato realizzato un progetto e una time-table aveva anche scandito i tempi della realizzazione e i piani di sviluppo. I manager c’erano, i soldi pure. Tutto era favorevole per la realizzazione del campo da golf più importante del Trentino, perché sarebbe stato un 18 buche annuale raggiungibile dal capoluogo in 15 minuti di auto. O in treno.
Ma allora cosa è successo se ciononostante tutto si è fermato?
Semplice. Quando Carlo Stefenelli non ha più candidato sindaco di Levico, nessuno ha più pensato al golf.
L’ennesima dispersione di know-how, la solita perdita di opportunità, la banale incapacità di guardare un po’ più in là degli stereotipi più comuni.
Domenica si vota per il Consiglio provinciale e, dato che Carlo Stefenelli ha deciso di candidare per le fila del Partito Democratico, lo abbiamo intervistato per vedere se il Golf è sempre nelle sue prospettive.
 
Dottor Stefenelli, qel decennio in cui Lei è stato il Sindaco di Levico Terme il mondo golfistico locale guardava con grande interesse all’ipotesi, da Lei fortemente voluta, di realizzare un campo da golf in zona Barco di Levico. Come mai dopo la fine del Suo mandato non se ne è fatto più niente?
«Purtroppo né il mio successore nel ruolo di Sindaco di Levico Terme, Giampiero Passamani, né il Presidente Dellai né l’assessore Mellarini hanno mai creduto all’iniziativa e, per certi versi, l’hanno persino ostacolata.»
 
Ora che Passamani e Dellai si sono dimessi esiste la possibilità di riprendere il discorso?
«Credo proprio di sì! Occorre ricordare che l’area individuata, quasi tutta di proprietà pubblica e collocata in una zona assai ricca di acqua nel sottosuolo, è già stata inserita sia nel Piano Regolatore Generale di Levico Terme, approvato durante il mio mandato, che nel Piano Urbanistico Provinciale.»
 
Ma i Comuni vicini erano d’accordo?
«Non solo erano d’accordo ma avevano sottoscritto con me un accordo di programma, comprendente tutta una serie di interventi per il rilancio turistico della zona dei laghi di Caldonazzo e Levico, nell’ambito del quale il campo da golf costituiva un elemento essenziale.
«È stata costituita una società, la Valsugana golf, i cui azionisti sono i comuni di Levico, Pergine, Caldonazzo, Calceranica, Tenna, la comunità di valle, la società degli operatori turistico-alberghieri di Levico e privati vicini al mondo del golf.
«Purtroppo dopo la fine del mio mandato nessuno ha più portato avanti l’iniziativa che è attualmente in stand-by.»
 
Il campo di Levico non rischia di fare concorrenza agli altri 3 presenti in zona, Roncegno, Tesino e Pergine?
«Assolutamente no. Io prevedevo la realizzazione di un sistema golfistico del Trentino dell’Est nel quale il campo di Levico a 18 buche, espandibile a 27, di cui esiste già il progetto preliminare approvato dai Comuni soci, sarebbe stato l’elemento centrale con collegamenti funzionali ed operativi con gli altri 3 campi con la prospettiva anche di realizzare un’unica società di gestione.
 
Lei si presenta come candidato nel Partito Democratico alle prossime elezioni provinciali: si impegnerà per il rilancio del golf in Trentino?
«Il Trentino sotto il profilo degli impianti per il gioco del golf è piuttosto indietro ed è scarsamente attrattivo per il turismo legato a questo sport.
«Io credo fortemente nella necessità di prendere in mano non solo il problema di sbloccare il campo di Levico ma anche quello di dotare il Trentino di impianti golfistici di qualità.
«I soldi ci sono: basta non buttarli via per pagare a peso d’oro i ritiri delle squadre di calcio in Trentino rovesciando la politica di investimenti “volatili”, come quella praticata da Mellarini e Dellai nei riguardi del mondo dei ritiri delle squadre di calcio,  perseguendo invece l’obiettivo di investimenti permanenti in infrastrutture che rimangono sul nostro territorio.»
 
Grazie per la disponibilità e… in bocca al lupo! per domenica prossima.
Grazie a lei e… crepi il lupo 18 volte!