Panizza: «Abolire i privilegi e ridurre le pensioni d’oro»
Questo l’obiettivo che il senatore del PATT persegue con il suo disegno di legge
«Le pensioni ovvero i vitalizi erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, non possono superare i 6 mila euro netti mensili (eccezion fatta le pensioni ed i vitalizi corrisposti in base al sistema contributivo).
«Se la pensione è cumulata con altri trattamenti pensionistici erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, l'ammontare onnicomprensivo non può superare i 10 mila euro netti mensili.»
Queste sono le due richieste contenute in un disegno di legge «Disposizioni in materia di riduzione della spesa pensionistica» (S626) presentato lo scorso 8 maggio dal senatore trentino del PATT, Franco Panizza.
«Nonostante i continui richiami al contenimento dei costi – ammonisce Panizza, – nessun Governo ha pensato di ridurre le cosiddette pensioni d'oro.»
Il senatore trentino, a tal riguardo, cita il libro Sanguisughe dell’editorialista Mario Giordano: «Quando uno Stato si accanisce su una pensione minima di 402 euro (che è già una miseria) e la riduce a 0.78 centesimi (che è appunto un insulto), mentre lascia inalterati i vitalizi, l'insindacabile diritto al cumulo o gli assegni regalati a qualche burocrate d'oro, ebbene, noi non possiamo far finta di niente.»
«Le pensioni d’oro – scrive Giordano ripreso nella relazione del ddl – prosciugano le tasche riconosciute a giovani di 29 anni, a chi ha lavorato solo un giorno o non ha pagato i dovuti contributi, a personaggi, più o meno famosi, che intascano contemporaneamente pensioni e stipendi, a mafiosi, falsi invalidi e imbroglioni. C'è perfino chi ne cumula due o tre.»
Panizza reputa sconcertante il fatto che ci siano pensionati che ricevono dall'Inps più di 100 mila euro lordi al mese senza che si sia mai stabilito un tetto al loro vitalizio.
«Attraverso la lettura di questo libro possiamo conoscere il labirinto degli inganni e degli abusi dei pensionati d'oro che vivono lussuosamente sulle spalle dei contribuenti, aggravando così l'enorme debito pubblico.
«Una vergogna di cui si parla poco, alla quale questo Governo deve mettere subito un freno – sottolinea il senatore del PATT – se non abolendo i precedenti privilegi, almeno bloccandoli in futuro.»
Panizza riprende un emendamento sul tetto alle «pensioni d'oro» per i manager pubblici, presentato dal deputato Guido Crosetto alla Camera nella scorsa legislatura.
«Ci fu, allora, l’impegno del Governo ad esaminare il tema nell'ambito dell'esame del decreto sviluppo. Purtroppo, però, non si è avuto più alcun riscontro in merito.»