TrentinoInJazz 2016: Gypsi Trio, Mirko Pedrotti e Sonata Islands
Sabato 30 luglio Levico Terme e Brentonico protagoniste di tre avvincenti concerti

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Un imperdibile sabato di jazz e non solo al TrentinoInJazz 2016! Sabato 30 luglioben tre appuntamenti che chiudono il secondo mese di cartellone della lunga rassegna.
A Levico Terme jazz al mattino e alla sera con il ritorno di due formazioni molto amate, in mattinata il Gypsi Trio (foto pié di pagina), in serata il Mirko Pedrotti Quintet (foto seguente), entrambi a cura del Valsugana Jazz Tour.
Il Gypsi Trio guiderà il pubblico in un percorso lontano, attraverso le sonorità del vecchio continente. In una chiave di arrangiamento acustico e improvvisazione, accompagnati dall'inusuale design anni '30 delle chitarre Maccaferri, melodie popolari, valse musette e swing si intrecciano sulle influenze del leggendario musicista e compositore franco-belga Django Reinhardt, innovatore e virtuoso chitarrista della musica manouche.
Mirko Pedrottisi esibirà con il suo quintetto, autore di un secondo album (MPQ, uscito nel 2015 - special guest Gianluca Petrella), acclamato dalla stampa specializzata.
Energia è la parola che meglio descrive la musica del gruppo (vincitore del primo premio al Barga Jazz Contest 2013): composizioni originali e incisive, nuove accattivanti idee musicali nelle quali metro irregolare e armonia modale formano la base di ricerca e sperimentazione musicale.
Stilisticamente i viaggi musicali di Pedrotti seguono le direzioni indicate da Dave Holland, Chris Potter, Avischai Cohen e Steve Coleman con una grande conoscenza del mondo progressive.
Sabato 30 luglio 2016 al Teatro di Brentonico secondo appuntamento con Lagarina Jazz Festival, la sezione del TrentinoInJazz a cura del giornalista Giuseppe Segala, in cartellone fino al 31 agosto.
Per questa edizione 2016, Lagarina Jazz osserva quanto accade nel jazz di oggi all'incrocio tra suoni acustici, elettroacustici ed elettronici, e rilancia un esperimento nato proprio nel festival: Sonata Islands meets Mahler (foto di copertina).
L'ensemble guidato da Emilio Galante rilegge Das Lied von der Erde, intreccio di architettura sinfonica e ciclo liederistico, la più personale partitura di Gustav Mahler.
Composto a Dobbiaco, residenza estiva del musicista negli ultimi anni, il Canto rappresenta un filtrato congedo letterario e musicale.
L’esotismo della fonte, un antico ciclo di poesie cinesi nella versione tedesca di Hans Bethge (1907), è la maschera dietro la quale il compositore parla di sé e dell’uomo.
A partire dai testi messi in musica da Mahler, un dialogo immaginario - una cornice e cinque frammenti redatti da Giuseppe Calliari- ripercorre le figure che via via prendono congedo da chi «si incammina verso i monti», per fare ritorno «alla terra natale».