Due storie dell’orso

L'orso Yurka verrà messo in condizione di non fare più danni L'orso triste di Berlino è stato dipinto di rosa dai No Global

Insomma, l'orsa Yurka deve essere rinchiusa in manicomio perché ha dimostrato di essere incompatibile con l'ambiente nel quale è stata costretta a vivere suo malgrado. Se non è stato deciso di sopprimerla, sarà sicuramente merito del presidente Lorenzo Dellai che, come si sa, è obbiettore di coscienza convinto.
Di Yurka ne avevamo parlato lo scorso mese di giugno, quando i forestali avevano messo al collo dell'orsa un apparecchio capace di monitorare i suoi spostamenti e, se del caso, prevenire le sue malefatte. Sembra dunque che l'orsa abbia confermato il suo istinto di predatrice, una scarsa educazione e una totale incapacità di inserirsi in un contesto sociale predefinito.
Sempre lo scorso anno, poco prima di Yurka avevamo parlato di suo figlio JJ2, soppresso in Baviera perché - pur avendo dimostrato di non essere caratteriale come la mamma - aveva lasciato il Trentino senza autorizzazione all'espatrio. Una fine che aveva scosso un po' tutta l'Europa, che aveva così preso atto che solo nel nostro territorio un orso poteva vivere indisturbato. Adesso Yurka dimostra che anche da noi un orso può scherzare solo fino ad un certo punto. Niente pena di morte, ma confino sì.

L'uccisione dell'orso Bruno era stata accompagnata da una singolare coincidenza. L'amministrazione comunale di Berlino aveva regalato a Trento - con la quale è gemellato Charlottenburg - il simbolo della capitale tedesca: l'orso. Un orso di plastica color turchese (vedi foto 1) che il comune di Trento aveva collocato nella rotonda est del ponte di San Lorenzo. L'opinione pubblica allora aveva ironizzato sull'orso di plastica consegnato quasi in sostituzione di quello vero caduto in Baviera, ma alla fine ci eravamo abituati a quella scultura riproducente un orso triste e decorato.
Adesso il caso ha voluto che qualcuno (le malelingue dicono i «No Global» sloggiati dalla Ex Zuffo) abbia dipinto di rosa l'orso di Berlino in segno di disprezzo.
Insomma l'orso di Charlottenburg è diventato per così dire femminile, ma dallo sguardo triste (vedi foto 2), grazie ad una mano di vernice data proprio pochi giorni prima che venisse decisa la sorte della mamma dell'orso ucciso in Baviera.