Quarant’anni fa, Woodstock: pietra miliare della storia del rock
Organizzato per ospitare un normale festival rock di provincia, sarebbe passato alla storia come il più grande concerto del secolo
Il 15 agosto del 1969 si svolgeva in
un prato di 2,5 chilometri quadrati a una cinquantina di miglia da
Woodstock (stato di New York) quello che sarebbe passato alla
storia come il più grande concerto del secolo, all'insegna dei
valori della Beat generation: «Musica, amore, sesso e rock 'n
roll».
Durò tre giorni e richiamò su quel prato oltre mezzo milione di
persone, che lanciarono al mondo un messaggio di pace fratellanza e
musica così potente da diventare il simbolo di un'intera
generazione.
Woodstock non viene ricordato per la qualità della musica, che
qualcuno definì fallimentare da quel punto di vista: l'alcol, la
droga, la pioggia e gli impianti improvvisati ebbero il sopravvento
sul talento degli artisti che si presentarono sul palco. Tuttavia
si ebbero delle sessioni musicali irripetibili perché vennero
improvvisate anche combinazioni di artisti che mai più avrebbero
suonato e cantato insieme.
L'importanza storica di questo evento dipese tanto dal punto di
vista musicale, quanto da un punto di vista politico e sociale. Le
date in cui ebbe luogo, infatti, vengono fatte coincidere con la
consacrazione mediatica della rivoluzione culturale del '68 e il
culmine dell'era hippie. La guerra del Vietnam sarebbe finita solo
cinque anni dopo.
Costò solo 30.000 dollari, perché era stato organizzato per
ospitare un semplice festival rock di provincia. Invece si riversò
sul prato un milione di giovani.
A Woodstock parteciparono Joan Baez, The Band, Blood, Sweat &
Tears, Paul Butterfield Blues Band, Canned Heat, Joe Cocker,
Country Joe and the Fish, Creedence Clearwater Revival, Crosby
Stills Nash & Young, Grateful Dead, Arlo Guthrie, Tim Hardin,
Richie Havens, Jimi Hendrix (che intonò con la sua chitarra l'inno
Americano per esorcizzare la Guerra del Vietnam), Incredible String
Band, Janis Joplin, Jefferson Airplane, Melanie, Mountain, Quill,
Santana, John Sebastian, Sha-Na-Na, Ravi Shankar, Sly and the
Family Stone, Bert Sommer, Sweetwater, Ten Years After, The Who,
Johnny Winter.
Tra i grandi assenti, dunque, i massimi musicisti di allora, quali
Bob Dylan, Donovan, The Beatles, The Rolling Stones.
In occasione del 40esimo anniversario, qualcuno aveva provato a
organizzare un ritorno sui prati di Woodstock, ma è stato un flop.
Contro i 30.000 dollari di allora, sono stati preventivati oggi 5
milioni. Ma soprattutto le adesioni sono state talmente poche da
far rinunciare al raduno commemorativo: non più di un centinaio di
persone.
Nulla di strano. Woodstock, come abbiamo detto, segnò la fine di
un'epoca.