In ricordo dello scultore insegnante Primo Micarelli – Di N. Loizzo
Esposte sino fine ottobre dall’Enoteca Grado 12 in Largo Carducci a Trento alcune opere realizzate da grandi maestri della ceramica del Novecento Italiano

La vetrina dell'enoteca Grado 12 in Largo Carducci a Trento ospita fino a fine ottobre alcune opere realizzate da grandi maestri della ceramica del Novecento Italiano vicino ad un ritratto d'uomo in gesso patinato, che guarda alla grande statuaria classica ed ellenistica, realizzato dal caro amico e collega dell'Istituto d'Arte «A. Vittoria» Primo Micarelli ad un anno circa dalla sua scomparsa.
Della persona schiva e riservata non faremo cenno nè tanto meno tratteremo dell'enorme competenza in campo ceramico accumulata nel corso della sua carriera: chi lo ha conosciuto sa.
Lievi note rivolgeremo ai manufatti ed agli autori che affiancano il lavoro del Nostro a partire dal volto senza tempo e in odore di antica divinità in ceramica raku realizzato agli inizi degli anni Novanta dall'artista Antonio Grieco attivo a Roma e da due vasi in gres smaltato del maestro milanese Guido De Zan: nella ciotola il disegno sinuoso delle linee sembra richiamare alcuni motivi della pittura di un Cy Twombly e nel vaso a macchie bianche e blu, nel libero divenire della forma plastica, la eco di certa raffinata cultura orientale.
Vicino a questi riconosciuti maestri della contemporaneità due personalità artistiche di caratura internazionale della scuola di Nove tanto cari a Micarelli: Pompeo Pianezzola e Alessio Tasca.
Il primo, preside a Nove, nel 1963 vince il premio Faenza, uno dei massimi traguardi per la carriera di un artista, il secondo, presente a diverse Biennali di Venezia e Triennali di Milano, come collega negli anni in cui Micarelli inizia il suo percorso come docente prima del trasferimento a Trento.
Di questi due assoluti interpreti della ceramica presentiamo due leggerissime ciotole blu in terraglia smaltata a motivi geometrici realizzate da Pianezzola agli inizi degli Anni Sessanta quando era anche direttore della manifattura Zanolli e Sebellin e quattro rari lavori di Tasca a partire da un vaso smaltato con colori bruciati a motivi figurativi dei primi Anni Cinquanta seguiti da una scatola e un bricchetto della rara serie «aragosta» fino alla scultura forata con pattinatore, di stampo quasi futurista, commissionata in occasione dei Mondiali di pattinaggio, regalo dell'artista a Primo , poi donata allo scrivente dopo un viaggio a Nove (ospiti del caro Pianezzola).
Sul lato sinistro campeggia uno splendido «Graffio» in cemento e ceramica dell'artista mantovano Italo Lanfredini, conosciuto per lo straodinario grande Labirinto di Arianna in cemento per Fiumara d'Arte presso Castel di Lucio in Sicilia, e in alto ceramiche smaltate del grande scultore veronese Pino Castagna che vanno dai primi anni Sessanta (Boccia 1963) fino agli anni della mostra al MART (1985).
Simmetricamente sul lato destro della vetrina domina una commovente Deposizione in ceramica smaltata realizzata negli Anni Cinquanta dall'artista di fama mondiale, il faentino Carlo Zauli, con accanto una bellissima tazza in gres degli stessi anni a motivi geometrici dello stesso.
In alto è rappresentato il breve intensissimo percorso di un sodalizio tra i più straordinari sul piano del design della ceramica, il «Laboratorio Pesaro», nelle figure dello scultore Nanni Valentini e del ceramista Franco Bucci.
Del primo presentiamo un vaso e una ciotola in gres smaltato degli stessi anni in cui Valentini ottiene il premio Faenza (1956 - firmate in basso CA Ceramiche Arcore), di Franco Bucci due gres in terra di Siena e un vaso smaltato blu che anticipa i lavori che Sottsass gli commissionerà per la serie del Sestante.
Nicola Loizzo