«Tutti nello stesso piatto»: un festival per il gusto di sapere
Il festival internazionale di cinema, cibo e videodiversità, organizzato dalla cooperativa Mandacarù, ha in cartellone 41 film e documentari dal 5 al 29 novembre
L’edizione 2014 di Tutti nello stesso piatto, il festival internazionale di cinema cibo e videodiversità organizzato dalla cooperativa Mandacarù, sarà dedicata a «Cibo, popoli territori, la cultura che nutre» e offrirà utili spunti di riflessione in preparazione di Expo 2015. Dal 5 al 29 novembre, in cartellone 41 film e documentari da 30 Paesi, 13 ospiti, 65 ore di programmazione serale e 140 ore di programmazione nelle scuole rivolte a 2.500 studenti. |
Un viaggio in quattro continenti, attraverso 30 Paesi, per vedere e capire la complessa realtà del sistema agroalimentare, dal nord al sud del mondo, mettendo a fuoco fenomeni che spesso sfuggono all’informazione ufficiale.
Il tutto senza muoversi da Trento, grazie a Tutti nello stesso piatto il festival organizzato da Mandacarù Onlus, cooperativa di commercio equo del Trentino e dal consorzio Ctm altromercato, la maggiore organizzazione di commercio equo e solidale in Italia e una delle maggiori a livello mondiale.
La rassegna, che proporrà 41 film e documentari per un totale di 65 ore di programmazione serale, andrà in scena dal 5 al 29 novembre a Trento.
L’evento di inaugurazione è in programma mercoledì 5 novembre presso il teatro di Sanbapolis, il centro polifunzionale a Trento sud, che, novità di quest’anno, ospiterà insieme al Cinema Astra gli eventi in cartellone fino a sabato 29 novembre, quando saranno proiettati i film vincitori.
Il tema scelto per questa sesta edizione è «Cibo, Popoli, Territori, la Cultura che Nutre».
«Il nostro obiettivo – ha spiegato Piera Sterlini, presidente di Mandacarù – è offrire al pubblico la possibilità di approfondire temi chiave per prepararsi all’Expo 2015, utilizzando chiavi di lettura diverse.
«Con il festival Tutti Nello Stesso Piatto, infatti, intendiamo promuovere una riflessione sul cinema inteso non come semplice visione, ma come strumento per meglio comprendere la realtà, come officina in cui si possano ricostruire percorsi che abbiano un impatto costruttivo sull’esperienza personale.»
Il cibo, ad esempio, verrà visto come nutrimento e consumo responsabile, ma anche come forma di socialità, scambio di culture, storia di intrecci, incontri e contaminazioni tra popoli, mentre il territorio sarà visto come confine, spazio all'interno del quale si sviluppano le vite e le attività umane, terra e ambiente da tutelare, da seminare e raccogliere, spazi da progettare a misura d'uomo.
«Il cibo – ha aggiunto Beatrice De Blasi, direttrice artistica del festival – sarà il nostro filo conduttore per raccontare mondi lontani, culture, emergenze sociali e ambientali.
«In Tutti nello stesso piatto l’incontro tra mondi e culture si integra con successo ai linguaggi e forme espressive diverse: documentari, materiale fotografico, musicale, cibo e ricette tipiche, racconti e tradizione orale.»
«Questo festival è un’iniziativa ad alto contenuto culturale, – ha commentato Andrea Robol, assessore alla cultura del Comune di Trento. – Credo sia importante in vista di Expo 2015 proporre stimoli di crescita culturale rivolti a tutta la comunità.»
«L’integrazione che passa anche dalla condivisione della cultura del cibo – ha detto Paolo Fontana, direttore dell’Opera Universitaria – è un tema che condividiamo con Mandacarù, per questo abbiamo scelto di partecipare al festival mettendo a disposizione gli spazi di Sanbapolis.»
Il cinema come strumento di conoscenza delle tematiche legate al rispetto ambientale e all’ecologia è l’analisi di Rossana Gramegna, presidente della Fondazione Cassa Rurale di Trento. Alla conferenza stampa di presentazione del programma 2014 sono intervenuti, inoltre, Diego Pedrotti, presidente di Clm Bell, Gianluigi Bozza, componente della Giuria dei del festival, e Alberto Lavelli, volontario di Amnesty International.
Tutti nello stesso piatto è un grande evento di divulgazione culturale e comunicazione sociale rivolto ad un pubblico di giovani e adulti ma anche di bambini e ragazzi con Schermi & Lavagne, le matinèe con proiezioni e percorsi didattici dedicati al mondo della scuola, che quest’anno coinvolgeranno 2.500 studenti, dai 6 ai 18 anni, per un totale di 140 ore di programmazione e attività nelle scuole.
Si parte con il lato oscuro del pomodoro italiano
La prima serata, che aprirà la rassegna mercoledì 5 novembre presso il teatro di Sanbapolis, sarà dedicata al dialogo insieme a Stefano Liberti e Mathilde Auvillain, giornalisti che hanno condotto una straordinaria inchiesta multimediale, pubblicata dalle maggiori testate a livello internazionale, approfondendo il legame esistente tra le esportazioni di pomodori italiani in Africa e lo sbarco di migliaia di migranti in Sicilia.
Durante l’incontro saranno proiettati alcuni estratti dal loro web-documentario “The dark side of Italian tomato”.
Quattro filoni tematici
Focus ASIA
La sezione dedicata all’Asia propone un itinerario visivo in cinque documentari tra India e Tailandia, passando per Taiwan. Obiettivo: costruire, attraverso il cinema, una nuova possibilità di confronto e di scambio culturale tra l’Italia ed il continente asiatico.
Focus AMBIENTE
I film che parlano d’ambiente sono sempre più numerosi e di alta qualità. Sono la testimonianza di un rinnovato codice artistico ed un bisogno espressivo da parte dei filmakers.
Ambiente rubato, ma anche riconquistato. Come spazio fisico, ma anche spirituale. Le pellicole selezionate tracciano un inconsueto percorso che prende le mosse dalle opere di denuncia e dalla testimonianza di uomini e donne coraggiose impegnate nella difesa dei propri territori, per arrivare alla proposta di nuovi modelli di vita sostenibili o all’ipotesi di terribili scenari futuri.
«Selezionando i film in programmazione al festival – racconta De Blasi – abbiamo seguito principalmente due criteri: grande attenzione alle opere di ’casa nostra’ e alle storie di finzione, cercando di affiancare al cinema del reale, il documentario, che finora è stato il ’portavoce ufficiale’ delle istanze ambientali.»
Focus LA RIVOLUZIONE NEL PIATTO
Uno sguardo puntato alle trasformazioni in corso ai quattro angoli del pianeta, alle rivoluzioni come ai mutamenti più silenziosi in Paesi apparentemente remoti, per cambiare il nostro modo di essere cittadini del mondo. Una selezione di otto documentari su informazione, attualità e diritti umani.
Focus DIRITTI UMANI (in collaborazione con Amnesty International)
L’attualità del mondo che riguarda i diritti umani entra da protagonista nel festival: nuovi stimoli e riflessioni verranno lanciati sui temi dei diritti negati, della dignità alla vita, dei doveri e della responsabilità, del benessere e della felicità, del diritto alla cultura e alla cittadinanza. Un percorso in 5 film e 12 Paesi.
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