Confermata l’identità dell’orso aggressione di Andalo: è M57

Presto riorganizzato il recinto del Casteller a Trento e creata una nuova area a Spormaggiore – L'Oipa Italia non gradisce l'iniziativa della Provincia

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Nella seduta odierna la Giunta provinciale ha affrontato il tema degli spazi destinati a ospitare orsi pericolosi: un argomento di attualità che desta l’interesse dell’opinione pubblica trentina e non solo.
È stato dato, infatti, il mandato al dipartimento agricoltura, foreste e difesa del suolo di provvedere nelle prossime settimane ad un adeguamento del recinto del parco faunistico di Spormaggiore, in previsione del trasferimento di DJ3, la femmina catturata nel 2011 e attualmente ospitata al Casteller.
Lo ha annunciato il presidente della Provincia autonoma di Trento in occasione della conferenza stampa di Giunta, precisando che lo stesso Casteller nel frattempo verrà riorganizzato, con un potenziamento delle barriere esterne e un ulteriore rafforzamento del recinto, mentre a Spormaggiore è prevista anche una nuova area di sicurezza, che verrà realizzata nei prossimi mesi.
 
La Giunta pensa anche di avviare un percorso amministrativo per incrementare il numero degli esemplari potenzialmente ospitabili nel recinto del Casteller, qualora dovessero esserci motivi di urgenza e in relazione alla gravità della situazione attuale rispetto alla sicurezza pubblica, con la presenza di orsi confidenti in prossimità dei centri abitati.
Si tratta comunque di lavori urgenti legati a sistemazioni temporanee degli esemplari, in attesa anche di una risposta da parte del Ministero competente su luoghi alternativi disposti ad accogliere orsi problematici.
È stata poi confermata dal presidente la notizia che l’orso catturato ad Andalo è M57, come risulta dalle analisi genetiche effettuate dalla FEM sulle tracce rinvenute a seguito dell’attacco al giovane carabiniere la scorsa settimana.

Il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto, non gradisce l’iniziativa.
«Il presidente della Provincia autonoma di Trento – scrive in una nota per la stampa – ha deciso di far diventare il suo territorio un centro di detenzione per orsi.
«Ci chiediamo quale sia la base etica e scientifica della sua ultima ordinanza che prevede la cattura e la cattività per qualsiasi orso che si dovesse solo avvicinare ai centri abitati.
«Invece di collezionare orsi nei recinti, Fugatti dovrebbe lavorare sulla prevenzione e, se è vero che il numero degli esemplari sta crescendo, su un piano di sterilizzazione.
«Per non far diventare il Life Ursus un Caught Ursus. E prenda esempio dalla Regione Abruzzo dove la convivenza uomo-orso non presenta criticità.»