Mons. Bressan apre la Porta della misericordia al S. Chiara
Il vescovo eletto Tisi celebra all’infermeria del clero e al S. Camillo – Intensa giornata del malato per la chiesa trentina e i suoi due vescovi
«Ogni volta che veniamo pellegrini in questo luogo e varchiamo questa porta, compiamo il gesto evangelico del buon samaritano, a imitazione di Gesù.»
Così l‘arcivescovo Luigi Bressan, da ieri Amministratore apostolico della Diocesi, poco prima di varcare la soglia dell’ospedale S. Chiara di Trento dove oggi pomeriggio, nella 24a Giornata del malato, ha aperto un’altra significativa porta santa nel Giubileo della Misericordia.
Nell’atrio, tra decine di persone - alcuni ricoverati in grado di presenziare, personale sanitario, parenti degli ammalati, sacerdoti e religiosi impegnati ogni giorno in corsia nell’assistenza spirituale e molti volontari della pastorale della salute - Bressan ha espresso l’invocazione perché i professionisti esercitino «con sapienza e umanità il loro delicato compito e gli infermi possano recuperare la salute».
«Apriamo la porta del nostro cuore, per fare esperienza profonda di umanità e tenerezza verso gli infermi» – ha pregato Bressan, prima di guidare una processione fino alla chiesa dell’ospedale, dove ha poi concelebrato la S. Messa con l’Unzione degli infermi.
La liturgia è stata animata da un coro formato in particolare da infermieri dell’ospedale.
Ore di intensa preghiera, con lo sguardo rivolto agli ammalati, in quest’11 febbraio a loro dedicato, anche per il neo-eletto vescovo di Trento monsignor Lauro Tisi.
La sua prima giornata dopo la nomina è trascorsa con un’attenzione che è sembrata ricalcare le sue prime parole, appena resa nota la notizia della scelta di Papa Francesco: Camminerò con chi è nel disagio e nella malattia.
In tarda mattinata, Tisi ha presieduto la Messa all’infermeria del clero, nel Seminario Diocesano, concelebrando insieme ai sacerdoti anziani e ammalati, da sempre all’attenzione dell’ormai ex vicario generale della Diocesi trentina ed ora, in attesa del suo ingresso come nuovo pastore, delegato generale dell’Amministratore apostolico monsignor Bressan.
A metà pomeriggio, altra s. Messa per monsignor Lauro nella cappella dell’ospedale San Camillo, ove finora celebrava la liturgia eucaristica ogni sabato: alla struttura sanitaria animata dalle suore camilliane, Tisi ha sempre dimostrato infatti grande vicinanza.
Prima di amministrare l’Unzione degli infermi, parole di incoraggiamento per i tanti ammalati presenti, soprattutto anziani, per medici, infermieri, religiose.
«Voglio restarvi vicino: diversamente che vescovo sarei? I nostri fratelli ammalati sono una provocazione: cercano solo una parola che li tiri fuori dal buio. Questo è il bene più grande che possiamo fare, tutti: non è un bene firmato cattolico.»
Infine un paragone «clinico» del Dio misericordioso.
«È il nostro colesterolo buono, quello che ripulisce il nostro sangue», ha concluso sorridendo Tisi e annunciando la volontà di aprire al S. Camillo una porta santa del Giubileo dopo la sua ordinazione episcopale.
Nel tardo pomeriggio di questa fitta giornata di appuntamenti, il vescovo eletto è ritornato nel Seminario Diocesano per presiedervi, nella cappella principale, la S. Messa nel primo anniversario della morte di Mons. Severino Visintainer, già Vicario Generale, deceduto il 10 febbraio 2015 all’età di 82 anni.
L’appuntamento memoriale era organizzato dai familiari, insieme all’Arcidiocesi, Seminario, STAT (Studio teologico), Azione Cattolica e altre realtà ecclesiali.
Il motto episcopale del vescovo eletto Lauro Tisi – come annunciava quest’oggi il settimanale diocesano Vita Trentina nel numero “speciale” – sarà «Il verbo si fece carne», citazione del Vangelo di Giovanni (cap. 1, 14).
Così lo spiega monsignor Tisi: «L’ho scelto perché queste parole dicono con semplicità ciò che vorrei fare: provare a raccontare il volto di Dio, a partire dall’umanità di Gesù.»
Il vescovo ha inoltre deciso che il suo domicilio resterà l’appartamento dove vive attualmente, nella casa “San Vigilio” in via Barbacovi, residenza di altri preti diocesani.
L’attuale appartamento vescovile, nel palazzo di piazza Fiera, sarà comunque il suo «quartier generale» nell’esercizio del ministero episcopale.
Tra le curiosità, sempre rivelata da Vita Trentina, il fatto che il nome “Lauro Tisi” sia stato ieri tra i più citati tra i frequentatori del social network twitter (accanto, tra gli altri, alle star di Sanremo…).