Gli alpini trentini in assemblea vogliono l’adunata del 2018
Forte la presa di posizione verso il mondo politico: «Gli Alpini non hanno bisogno della Legge Severino per capire se un candidato è proponibile o meno»

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Si è svolta oggi a Trento l’Assemblea dei Delegati della Sezione Alpini di Trento. Oltre mille le Penne Nere presenti, provenienti dai 267 Gruppi di tutta la provincia.
I lavori sono inziati alle 8.30 con la messa in Duomo, quindi in sfilata gli Alpini hanno raggiunto Piazza Dante dove si è svolto l’alzabandiera.
Successivamente si sono spostati all’interno della sala della regione, dove alle dieci in punto è iniziata l’assemblea.
Quale miglior segno, proprio per l’otto marzo, il volere una donna a dirigere i lavori in qualità di presidente dell’assemblea? Per questo è stata scelta Michela Noletti, Sindaco di Rumo, da molti anni iscritta fra gli Amici degli Alpini.
Dopo le formalità di rito è toccato al presidente Maurizio Pinamonti, che negli oltre cinquanta minuti di intervento ha ricordato i numeri sul tesseramento e sulle attività degli Alpini trentini. Dalla solidarietà in Emilia allo sport, dal giornale Doss Trent al Banco Alimentare.
Come consuetudine ha voluto riservare l’ultima parte del suo intervento alla presa di posizione forte degli Alpini nei confronti della politica.
«Mai come oggi gli Alpini, la gente, e più in generale questo Paese hanno forte desiderio di legalità e onestà - ha detto - abbiamo estremo bisogno di amministratori che sappiano nuovamente interpretare con i fatti il termine Politica, ovvero il buongoverno della pòlis, la città, con uso oculato di democrazia, e non di demagogia.
«A quanti lo vorranno fare andrà certamente tutto il nostro sostegno e la nostra gratitudine, poiché siamo ancora in grado di distinguere i galantuomini dai semplici interessati.
«Gli Alpini non hanno bisogno della legge Severino per capire se un candidato è proponibile, o meno.
«Onestà e servizio. Questo è il nostro impegno; questo dovrà essere l’impegno di chi si troverà a governare nei prossimi anni per far tornare grande l’Italia, per farci sentire orgogliosamente europei.»
Successivamente il tesoriere della Sezione ha presentato il bilancio, quindi è toccato al Presidente della Protezione Civile e quindi ai vari rappresentanti istituzionali presenti in sala.
Fortissima la presa di posizione del sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, nei confronti dell’Adunata del 2018.
«È ora di finirla di dare spazio a pochi personaggi che vogliono fare un uso distorto della storia, – ha detto. – Gli Alpini da sempre sono impegnati per la gente, nelle proprie comunità, per questo mi sento di fare una richiesta forte al Presidente Nazionale, ovvero che l’Adunata Nazionale del 2018 venga assegnata a Trento e che diventi l’Adunata della Pace, perché i tempi sono maturi, perché questo è quello che veramente la gente vuole, quello che la gente pensa degli Alpini: uomini di pace, uomini pronti a servire il prossimo!»