Il prefetto Lombardi lascia il Trentino per raggiunti limiti di età

Nell’incontro con la stampa il suo messaggio d’addio. E le nostre domande sulla sua esperienza tra il Lago di Garda e le Dolomiti

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Tre anni fa il prefetto Sandro Lombardi, Commissario del Governo per la provincia di Trento, aveva incontrato la nostra redazione. Ci eravamo presentati e ci eravamo augurati un buon lavoro.
Avevamo riportato il tutto nell’articolo di allora (vedi).
E così è stato. Lo abbiamo visto dappertutto, in ogni pubblica occasione, in ogni momento critico, in ogni situazione di emergenza, in ogni attimo di felicità.
Era sempre presente, come noi della stampa.

Oggi il Commissario del Governo per la Provincia autonoma di Trento ha ricevuto la stampa per il saluto d’addio. Domani infatti è l’ultimo giorno d’incarico, dopodiché andrà in pensione per raggiunti limiti di età.
Nel corso dell’incontro, noi gli abbiamo chiesto di ricordarci i momenti più brutti e più belli nel corso dei tre anni passati in Trentino.
 
Il momento più pesante, ci ha detto, è stato quello in cui il presidente della Repubblica è venuto a Trento per onorare la morte di Megalizzi.
«Ero prefetto di Trento da pochi giorni e ho dovuto improvvisare il sistema di sicurezza, – ha detto. – Non conoscevo nulla della città, ma siamo riusciti a fare il miracolo. Tutto è andato al posto giusto.»
«Il momento più delicato è avvenuto pochi giorni dopo, quando è scoppiata la rivolta nel carcere di Trento. Dovevamo salvare tutti: le guardie carcerarie e la popolazione carcerata. Con tante etnie diverse, è stato un lavoro estremamente difficile, ma grazie al Questore e al buonsenso di tutti, la rivolta è rientrata.»
Il momento più bello è stato quando Mattarella è tornato per la terza volta a Trento, per la laurea honoris causa per Megalizzi.
«Stavolta eravamo pronti ed è andato tutto bene senza difficoltà.»
 

 
Quale eredità lascia al suo successore?
«La troverà da solo: un Trentino che funziona, operoso, rispettoso delle istituzioni, solidale.
«Avevo solo sentito parlare del Trentino. Ora ho avuto la fortuna di verificare che è tutto vero. Chi viene qui troverà un territorio ideale.»
 
Lei è sempre stato presente in tutte le manifestazioni pubbliche, da quelle più piccole a quelle più importanti. Ha lavorato tanto.
«Sì, non ho mancato nessun appuntamento. Era il mio lavoro. Ma l’ho fatto sempre in modo defilato, rispettando l’autonomia della Provincia: lo Stato è sempre stato presente, ma solo in veste di osservatore.»
 
Tornerà in Trentino?
«Certo, da turista. Finora l’ho girato solo per lavoro. Ora tornerò dalla mia famiglia, ma verrò in Trentino con mia moglie.»
 
Il 5 settembre, festa dell’Autonomia, riceverà l’Aquila di San Venceslao, il massimo riconoscimento della Provincia autonoma di Trento.
 


Pubblichiamo nel riquadro seguente il testo del comunicato che ha dato alla stampa, quale addio alla Provincia autonoma di Trento.

Domani 31 agosto lascerò dopo 46 anni, per raggiunti limiti di età, il servizio attivo. Esprimo vivo rammarico per dovermi allontanare da questa splendida provincia, che, sin dai primi giorni del mio insediamento, ho amato e rispettato profondamente, soprattutto per il non comune senso civico della popolazione radicata al suo territorio ed alle sue tradizioni, e che ho servito con passione e, ritengo, con profondo senso di responsabilità ed assoluto spirito di servizio.

Durante i quasi tre anni di permanenza, infinite occasioni mi hanno offerto la possibilità di constatare l’assiduo impegno dell’apparato pubblico ai vari livelli, la grande intraprendenza degli operatori economici nei diversi settori, la fattiva partecipazione delle organizzazioni sindacali, l’appassionato impegno delle associazioni di volontariato e le molteplici iniziative di carattere culturale ad altissimo livello.

Voglio sottolineare la mia gratitudine per la cordiale collaborazione che non è mai mancata nel corso di questo periodo di lavoro intenso, non privo di criticità, sempre superate con l’intesa tra le Istituzioni.

Nelle mie funzioni di Commissario del Governo ho avuto modo di apprezzare le grandi qualità professionali e umane del Presidente della Provincia autonoma, del Sindaco di Trento e dei 165 Sindaci dei Comuni trentini, in particolare nell’impegno comune per superare la dolorosa circostanza dell’attuale pandemia, nel corso della quale hanno dimostrato e continuano a dimostrare alto senso di responsabilità.

Ho avuto modo di poter contare sulla professionalità delle Forze dell’Ordine, guidate con scrupolo e saggezza dai Vertici provinciali, che non mi hanno fatto mai mancare il loro prezioso contributo e sostegno.

Nel corso della mia attività ho potuto approfondire la specialità della protezione civile provinciale, sapientemente guidata nei vari Servizi, apprezzandone l’alta professionalità e disponibilità.

Inoltre, ho avuto il piacere di incontrare una realtà qui a Trento ricca di cultura e di vivacità spinta dal ruolo fondamentale che svolge la sua prestigiosa Università che giustamente rende orgogliosa la città.
 
Di tutto ciò, desidero dare atto nel momento del commiato, ringraziando per l’infaticabile e prezioso lavoro la Questura e tutte le Specialità della Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Ringraziamento esteso anche alle Polizie Locali, al Corpo Forestale della Provincia, al 2° Reggimento Genio Guastatori, a tutta la componente della protezione civile provinciale, ai Vigili del Fuoco permanenti e volontari, al CUE e Trentino Emergenza.
 
Saluto con viva cordialità la magistratura tutta, il Procuratore Generale e il Presidente della Corte d’Appello, nonché il Procuratore Distrettuale e il Presidente del Tribunale, ringraziandoLi per la grande collaborazione pur nel rigoroso rispetto dell’autonomia delle relative funzioni.

Un deferente saluto porgo all’Arcivescovo Mons. Lauro Tisi accompagnato dal vivo ringraziamento per la fraterna ed insostituibile vicinanza alla mia persona e alle Comunità locali.
Nel mio commiato, voglio ricordare l’appassionato impegno di tutto il volontariato trentino che esprime il profondo e radicato valore della solidarietà.

Rivolgo inoltre il mio pensiero alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma che, in numerose occasioni, hanno portato ad esempio la loro esperienza di vita, riproponendo grandi valori spesso dimenticati.
 
Il mio più cordiale saluto è rivolto agli Onorevoli Parlamentari, agli Amministratori regionali, provinciali e comunali, alle Autorità religiose, politiche, civili e militari, ai Responsabili degli uffici pubblici, agli Esponenti degli ambienti economici, imprenditoriali e produttivi, alle Rappresentanze sindacali e di categoria, agli Ordini professionali, alle Istituzioni culturali che mi hanno consentito di compiere, nelle funzioni di Commissario del Governo, significative ed importanti esperienze a vantaggio della comunità locale e del bene comune.
 
Un caloroso saluto lo rivolgo al mondo della Scuola, dell’Università e della ricerca ed un pensiero speciale lo dedico alle giovani generazioni.
Un grazie particolare unitamente a sentimenti di gratitudine esprimo agli operatori della sanità che tanto hanno dato e continuano a dare in questo periodo di emergenza. Un ricordo commosso anche a quanti non sono più tra noi a causa del virus.

Un saluto affettuoso e un sentito ringraziamento a tutto il personale del Commissariato del Governo, dai dirigenti prefettizi a tutti gli altri colleghi, che non mi hanno mai fatto sentire solo e che hanno assicurato l’indispensabile supporto in un momento di straordinario impegno con senso di responsabilità e appartenenza nonostante le difficoltà incontrate, fattori determinanti che hanno consentito all’Ufficio di poter conseguire positivi risultati.
 
Desidero inoltre indirizzare un pensiero anche ai rappresentanti della stampa e degli organi di informazione, per l’accurata professionalità con la quale hanno sempre seguito l’attività del Commissariato del Governo e per la grande capacità di cogliere con immediatezza ogni aspetto della vita pubblica.
 
Ai saluti ed ai ringraziamenti, si accompagna l’augurio di serenità e prosperità nella certezza che questa provincia sarà capace sempre più di trovare al proprio interno le intelligenze, le professionalità e le risorse per assicurarsi il benessere e lo sviluppo che merita.
 
Sandro Lombardi