«Non si può vivere senza una giacchetta lilla» – Di L. Grillo

Il tenero film-documentario sul simbolo della dignità femminile è stato presentato nel tardo pomeriggio di oggi nella sala Fondazione Caritro di Trento

Lidia Menapace, novarese di origine, è arrivata in Trentino dopo il matrimonio con un medico trentino che le aveva promesso fin dal primo incontro di lasciarla libera di vivere secondo i suoi desideri.
La libertà, infatti, è stata compagna costante della sua vita: libertà di studiare, di lavorare, di manifestare il suo pensiero e di sostenere i diritti delle donne alla dignità, alla parità di salario, all’impegno politico, ecc.
Nel tenero documentario «Non si può vivere senza una giacchetta lilla», girato dalle registe Chiara Orempuller, Novella Benedetti e Valentina Lovato e montato da Elena Alessia Negriolli - dunque tutto al femminile (o quasi, perché il produttore è Aurelio Laino) - appare una donna forte e determinata, la cui vita è stata davvero intensa: prima partigiana, poi fondatrice del «Manifesto», pacifista, femminista convinta e militante, senatrice della Repubblica e consigliera provinciale a Bolzano.
 
Le registe, però, sono state attente nell’evitare una politicizzazione del documentario, e hanno cercato - ci sono riuscite perfettamente - di far emergere il carattere di questa donna coraggiosa che ha accettato di raccontare la sua vita mostrando foto dei suoi familiari, raccontando del padre finito in campo di concentramento e della madre che ha sempre spinto le figlie alla conquista dell’indipendenza economica, delle nonne - la paterna austera, la materna gioiosa e incredibilmente moderna - e del marito, al quale è stata legata per più di cinquanta anni.
Le immagini scorrono nel silenzio attento degli spettatori che, invitati dal Soroptimist club di Trento, hanno seguito lo svolgersi del documentario con interesse e ammirazione.
 
Non poteva esserci un film più adatto di questo a rappresentare l’etica e le finalità di questa Associazione femminile che, fin dalla sua nascita, ha sostenuto e sostiene l’avanzamento della condizione femminile, l’accettazione delle diversità e la creazione di opportunità che trasformino la vita delle donne attraverso la rete globale delle socie e la cooperazione internazionale.
Ha fatto gli onori di casa la presidente del club, Marilena Guerra.
Ha presentato il documentario la co-regista Chiara Orempuller, che ha raccontato con passione gli incontri numerosi e ricchi con Lidia Menapace, capace in ogni momento di sorridere e far sorridere con autoironia e fermezza, dando a volte risposte garbatamente taglienti: a un giovanotto che sottolineava la dimensione diversa del cervello maschile rispetto a quello femminile, ha ricordato che sempre i diamanti pesano meno delle zucche!
 
Luciana Grillo – [email protected]