SuperTrento: una «falsa partenza»

In una lettera l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trento esprime i suoi dubbi sulle modalità di avvio dell’iniziativa

In una lettera indirizzata al Sindaco Franco Ianeselli l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trento esprime i suoi dubbi sulle modalità di avvio dell’iniziativa: «È mancato il coinvolgimento preliminare delle categorie professionali».
 
«Nutriamo perplessità sulle modalità con cui il Comune di Trento ha deciso di avviare le operazioni di costituzione del laboratorio SuperTrento: nessun coinvolgimento preliminare degli Ordini professionali, nessuna possibilità di interlocuzione diretta. Infine, l’affidamento della “guida” del processo a un soggetto privato, abdicando al ruolo di regia che, a nostro parere, dovrebbe restare in capo all’ente pubblico: in un simile contesto, quella del laboratorio SuperTrento è una falsa partenza!». Lo sostiene l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trento, che ha espresso i suoi dubbi in una lettera indirizzata al Sindaco Franco Ianeselli e inviata in data odierna.
 
La comunicazione sottolinea una serie di criticità riscontrate dall’Ordine degli Ingegneri nel procedimento che ha portato alla nascita del nuovo laboratorio di urbanistica partecipata. «Innanzitutto – spiega la presidente Silvia Di Rosa – non c’è stato alcun coinvolgimento a monte degli Ordini professionali da parte del Comune, come invece prevede il principio di leale collaborazione tra enti pubblici. Questa assenza di confronto e interlocuzione con gli Ordini ci duole soprattutto in quanto soggetti particolarmente interessati alla trasformazione della città».
 
Ma c’è di più: l’Ordine degli Ingegneri ricorda che, con delibera del Consiglio Comunale n. 62 del 2019, il Consiglio ha impegnato Sindaco e Giunta a predisporre un concorso di progettazione o di studio per valorizzare le aree che si renderanno libere a seguito dell’interramento della ferrovia, «in accordo con gli ordini».
«A nostro avviso la criticità sta proprio nella mancata condivisione della partenza del percorso e nelle modalità con cui si è deciso di dare avvio all’iniziativa» – sottolinea la Presidente Di Rosa e conclude –«in un simile contesto il rischio è che gli Ordini risultino relegati al ruolo di comparse, anziché di co-attori principali».
 
In conclusione, l’Ordine degli Ingegneri auspica una revisione dell’impostazione generale, con interlocuzione diretta tra l’Ente comunale e gli Ordini professionali, in modo da poter offrire un contributo significativo in questa fase di definizione delle scelte strategiche per la città di Trento.