Cassa Centrale Banca, sempre più solida
Fracalossi: «Nuovi servizi e strumenti per le banche cooperative. Il nord est è un modello spendibile su tutto il territorio»
Questa mattina al Teatro Sociale di
Trento si è tenuta l'assemblea ordinaria di Cassa Centrale Banca,
l'istituto nato come consorzio delle Casse Rurali Trentine ed oggi
controllato al 70% da Centrale Finanziaria del Nord Est, al 25% da
DZ Bank e il 5% dai soci privilegiati tra i quali Provincia
Autonoma di Trento e Camera di Commercio.
Nel primo anno di presidenza di Giorgio Fracalossi, Cassa Centrale
Banca ha proseguito l'impegno nella direzione del consolidamento
degli indici. Il patrimonio netto ha superato i 200 milioni, il
patrimonio di vigilanza i 161.
L'istituto ha maturato un buon rapporto tra il patrimonio di base e
le attività di rischio (il così detto 'Tier 1 ratio'), pari al
13,43%.
L'eccedenza patrimoniale, pari a 83 milioni di euro, ha raggiunto
il 51,3% del patrimonio di vigilanza.
Dati che consentono di navigare con sicurezza anche in tempi di
crisi, che costringe le banche a riflettere su temi nuovi.
Uno su tutti, il nodo cruciale della liquidità. «Dall'avvio della
crisi il mercato interbancario è diventato sempre meno liquido e
sempre più costoso», ha detto Fracalossi.
In più c'è una anomalia tutta italiana, la «concorrenza» su fronte
della raccolta dei titoli del debito pubblico, molto remunerativi
per i sottoscrittori.E bisogna fare i conti anche con la
contrazione dei risparmi, valutata in media del 18% dalla Banca
d'Italia.
Sul fronte opposto cresce la domanda di prestiti, e le Bcc-Casse
Rurali per sostenere famiglie e piccole imprese hanno raggiunto
ormai livelli di guardia nel rapporto tra quanto raccolgono e
quanto prestano.
«Dobbiamo rivedere i piani di sviluppo di medio periodo - ha
avvertito Fracalossi - concentrarci sulle attività tipiche del
credito cooperativo, condividere i grandi rischi con il
sistema.»
Cassa Centrale si è mossa bene sulle varie direttrici della
finanzia, crediti, sistemi di pagamento, pianificazione e sviluppo
strategico. I risultati si sono visti anche in questo bilancio,
approvato all'unanimità dai soci.
Uno dei molti riconoscimenti sono venuti dal premio nazionale
«Creatori di valore» di MilanoFinanza vinto da Cassa Centrale.
Un altro è arrivato in assemblea dalla voce di Amedeo Piva,
presidente della federazione veneta, il quale ha ringraziato Casa
centrale per la solidarietà dimostrata nei confronti delle bcc
venete in un momento particolarmente difficile per l'economia di
quel territorio, dove il 25% delle banche cooperative hanno chiuso
in perdita.
Va nella direzione di «creare valore» anche l'ultima iniziativa,
ambiziosa, che riguarda la bancassicurazione.
Un progetto del Nord Est presentato qualche giorno fa e benedetto
oggi anche dal presidente del comitato esecutivo di R+V
Versicherung (che controlla Assimoco) Friedrich Caspers: «siamo il
giusto partner per voi».
Fortificate ulteriormente le relazioni con il socio tedesco DZ
Bank, rinsaldata la collaborazione con mediocredito e con le
Raiffeisen altoatesine, Cassa Centrale guarda anche ai rapporti con
il movimento nazionale, impegnato a costruire il nuovo Fondo di
garanzia istituzionale.
Nato con fini di solidarietà di sistema il Fondo, anche con il
contributo di Cassa Centrale, sta evolvendo verso uno strumento di
previsione e prevenzione dei rischi.
«La sfida del credito cooperativo - ha affermato Giorgio Fracalossi
- è quella di coniugare la salvaguardia di solvibilità e liquidità
di sistema con l'autonomia delle bcc e casse rurali.»
Una cosa è certa.
«il nord est non va inteso come limite geografico, ma come alleanza
di soggetti che condividono la medesima filosofia di pensiero». E
che sa esprimere eccellenze capaci di guardare anche oltre questo
territorio.»
Senza fare, però, fughe in avanti. Quando Giuseppe Graffi Brunoro
presidente della Federazione Friuli ha proposto di rispolverare il
vecchio progetto delle sinergie industriali tra banche di secondo
livello (Ccb e Iccrea), le reazioni sono state improntate alla
prudenza.
E' toccato a Diego Schelfi presidente della cooperazione trentina
ricordare a tutti che la strada maestra è quella di fare buona
cassa rurale, buona banca di prossimità, vicina al territorio.
I numeri e l'attività di Cassa Centrale Banca
L'utile netto ha raggiunto i 13,5 milioni, il 9%
in meno del 2009, quando il risultato fu di ordine straordinario,
con una crescita del 33%. Il totale della raccolta è stato pari a
2,3 miliardi (+600 milioni).
I titoli di proprietà ammontano a 577 milioni
(+70). I titoli di terzi in deposito raggiungono i 16,5 miliardi
(+1,7 mld).
Cassa Centrale Banca, con la direzione di Mario Sartori, è riuscita
a mantenere il rapporto costi/ricavi su di un valore molto positivo
(54,2%) a testimonianza di come, pur in un contesto di crescita
delle attività nei vari settori, sia sempre prioritaria
l'attenzione sul corretto governo dei costi.
Riguardo alle attività dell'Area Finanza, le gestioni patrimoniali
hanno superato 1,3 miliardi, con un incremento del 25% rispetto
all'anno precedente; il totale delle masse gestite dal fondo NEF,
collocato da 179 Bcc italiane, ha raggiunto i 950 milioni
(+32%).
Il controvalore totale negoziato da Cassa Centrale Banca nel
comparto obbligazionario si è mantenuto sugli ottimi livelli del
2009, ovvero sopra i 10 miliardi. Nel comparto azionario gli ordini
raccolti sono aumentati del 13%.
In sensibile crescita i volumi intermediati sui mercati
esteri (+67%).
Due dati sull'Area Crediti: il totale crediti lordi verso clientela
è pari a 718 milioni; il rapporto fra le sofferenze nette ed il
totale dei crediti netti verso clientela si è attestato allo
0,95%.
Cassa Centrale Banca gestisce le tesorerie di 454 enti pubblici
(+6%) presenti in 7 regioni italiane attraverso l'Area Sistemi di
pagamento.
Le carte di debito e prepagate sono 567mila, il
10% in più del 2009. Le operazioni eseguite con carte di debito e
prepagate hanno segnato un incremento annuo del 15%.
Infine per le attività di supporto ai processi decisionali
raggruppate nell'Area Pianificazione e Organizzazione va registrato
l'ottimo risultato raggiunto dal servizio di Consulenza Direzionale
che viene utilizzato da oltre il 40% delle Casse Rurali - Banche di
Credito Cooperativo di tutta Italia (170 i clienti nel 2010) e il
costante presidio dei processi di innovazione organizzativa e di
marketing garantito dalla struttura centrale a tutte le banche
clienti.