La vergogna della fauna selvatica tagliata con il bisturi
Dopo il sequestro dell'avifauna di ieri da parte dei Forestali trentini, parla il CABS: «La crudeltà del sessaggio, indagare sui destinatari»
Oltre cento uccelli con un significativo quantitativo di questi già sottoposti al taglio dell'addome.
Questo il risultato conseguito dalla Forestale Trentina che ha provveduto ad identificare e denunciare i due presunti bracconieri.
Stante quanto comunicato dalla stessa Forestale gli animali «sessati», in genere pulcini di Tordo, sono particolarmente ricercati nel mondo venatorio.
«Il sessaggio - ha affermato il CABS, l'associazione di volontari esperti in antibracconaggio - è una pratica odiosa. Al cacciatore che utilizza uccelli da richiamo, servono solo maschi, essendo questi ultimi in grado di cantare e attirare così i selvatici che verranno impallinati. Per capire il sesso del pulcino - hanno affermato i protezionisti - viene loro tagliato l'addome e con uno stecchino si cercano le gonadi. Se trattasi di femmine, vengono gettate via, i maschi invece, vengono incollati e destinati al mercato degli uccelli da richiamo.»
Nelle scorse settimane i volontari del CABS hanno eseguito numerosi sopralluoghi tra i meleti del Trentino, ove i Tordi costruiscono i loro nidi.
È proprio in questi luoghi che bracconieri, in genere Veneti e Lombardi, eseguono le loro razzie.
I numeri comunicati ora dalla Forestale del Trentino, fanno decisamente preoccupare.
Due denunciati più altri undici presunti bracconieri individuati per la stessa tipologia di reato nei mesi scorsi.
Inoltre, il materiale per il sessaggio e la stessa avifauna che, come riferito dalla Forestale, erano detenuti in gabbie per uccelli da richiamo.
È inoltre significativo che i denunciati nei mesi scorsi siano di altre Regioni. Il mercato degli uccelli da richiamo ha infatti i suoi epicentri in Veneto e Lombardia.
«Auspichiamo - ha concluso il CABS - che le indagini possano portare all'identificazione dei veri destinatari per i quali è presumibile che le province di residenza siano fuori dal Trentino.»