Primi segnali positivi dal Bilancio della Cassa Rurale di Trento
Cresce la raccolta, cala la domanda, utile 2,6 milioni (dopo la svalutazione crediti per 22,6 milioni): «Segnali positivi»
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A guardare dentro le cifre del bilancio della Cassa Rurale di Trento, si scorgono molti indicatori che inducono alla fiducia, pur in un clima di grande incertezza che non ha ancora fatto decollare la domanda di credito (920 milioni di prestiti contro i 974 dell’anno precedente).
In crescita la raccolta (un miliardo e 842 milioni rispetto al miliardo 804 milioni del 2013) con un rapporto tra impieghi e depositi al 71%.
La Cassa Rurale conferma la propria solidità: il patrimonio di vigilanza è di 145 milioni di euro, in costante crescita anche negli anni della crisi.
Con una rete di 23 sportelli, di cui 3 tecnologici (dotati cioè dell’area BANCH’IO) e 226 collaboratori, la Rurale registra un risultato positivo di 2,6 milioni anche nel difficile 2014.
Utile realizzato dopo aver svalutato 22,6 milioni di crediti in sofferenza.
Risultato frutto del buon andamento del margine di intermediazione, ovvero i ricavi di una banca, che arriva a 52,1 milioni contro i 44,1 milioni dell’anno precedente. Merito soprattutto dell’effetto BCE sulla dinamica delle attività finanziarie, con ricavi che sono arrivati a 10,9 milioni (circa il doppio rispetto all’anno precedente).
I crediti deteriorati sono attentamente monitorati: le sofferenze nette sono in leggero calo dai 43,9 milioni del 2013 ai 40,4 dello scorso anno.
Il presidente Giorgio Fracalossi e il direttore Giorgio bagozzi.
«In un periodo di estrema complessità economica e finanziaria – ha affermato il direttore Giorgio Bagozzi – abbiamo dimostrato di reagire all’incertezza con prudenza ed efficienza.
«Senza far mancare i servizi ai nostri soci e clienti, che anche quest’anno sono cresciuti.»
La Rurale ha acquisito nell’anno 2.141 nuovi clienti e quasi 3.000 nuovi conti correnti.
Sono cresciute del 36% le polizze assicurative.
«Attenzione però – avverte il presidente Giorgio Fracalossi – a dare il giusto significato a questi dati. La fiducia dei soci e clienti è fondamentale, ma una banca deve essere soprattutto efficiente e solida per poter svolgere con efficacia la propria funzione.
«Con questi numeri la Rurale di Trento dimostra la propria solidità e di essere pronta ad accompagnare la ripresa, per interpretare anche in futuro il proprio ruolo al servizio della Comunità e dell’economia reale.
«Stiamo lavorando con grande prudenza, ma anche il 2015 sarà un anno impegnativo.
«Questa crisi – ha proseguito Fracalossi – ha cambiato il modo di fare banca: allo sportello meno attività ripetitive e più consulenza.
«Per questo stiamo rinnovando la nostra organizzazione e la rete distributiva. E siamo disponibili, con umiltà, a fare qualche ragionamento anche sulla riorganizzazione di sistema.»
La Cassa Rurale è banca a responsabilità sociale
Nel 2014 sono stati erogati due milioni di euro riflessi in oltre mezzo migliaio di interventi (556 per essere precisi). Dal sostegno alle associazioni alle iniziative culturali, educative e ricreative, allo sport, alla solidarietà e alla mutualità, alle iniziative rivolte ai soci, alla promozione e allo sviluppo della cooperazione.
Le cariche in scadenza
L’assemblea dei soci sarà chiamata a eleggere le cariche in scadenza: il presidente Giorgio Fracalossi, i consiglieri Rossana Gramegna, e Diego Pedrotti per la città e Mariangela Sandri per la circoscrizione di Povo. Tutti ricandidati, con una nuova candidatura arrivata da Franco Gozzer, già amministratore in passato della Rurale.
Scade anche l’intero collegio sindacale: il presidente Massimo Frizzi, gli effettivi Romeo Dallachiesa e Lorenzo Rizzoli. Interamente ricandidato il collegio sindacale, con l’aggiunta di Claudio Burlon e Robert Schuster alla carica di sindaci effettivi. Prevista anche l’elezione di due sindaci supplenti e del collegio dei probiviri.