Alla Campana dei Caduti un nuovo presepio per la pace di Muky
L'artista di origine trentina lunedì sarà a Rovereto per donare una sua nuova opera

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Torna sul Colle di Miravalle l'artista di origine trentina Muky per aggiungere un'ulteriore donazione che andrà ad arricchire la collezione di presepi regalati alcuni anni fa.
Lunedì prossimo 21 dicembre alle ore 18.00 Muky incontrerà il Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, Alberto Robol, per consegnargli un nuovo presepe intitolato «il Kamikaze».
Storia e attualità si intrecciano in maniera inequivocabile, come sempre nell’arte della Muky: il centro è sempre Gesù Bambino il Salvatore dell’uomo che viene al mondo nella vastità di una tragedia che sembra non aver mai fine.
La guerra con i suoi odi e le sue divisioni, la rovina della natura e dell’ambiente: tutto sembra vacillare. La nascita del Salvatore però può aprire una nuova era, quella della Speranza nella Pace, nell’amore e nella convivenza.
«Muky è un’artista di fine sensibilità e di pregevole qualità morale e civile – scrive Alberto Robol in una nota – sentendosi cittadina del mondo e riconoscendosi testimone sofferente del suo tempo, dona alla Fondazione Opera Campana dei Caduti il frutto della tensione partecipe e della scrittura simbolica che la contraddistingue e la identifica.
«È un grande gesto di spiritualità solidale, che nasce dal personalismo cristiano universale dell’artista, che vede nel Bambino, tale per felice definizione, la sintesi di tutti i bambini del mondo, travagliato e devastato, fatto a pezzi proprio dagli uomini che avrebbero dovuto e dovrebbero curarlo e proteggerlo, difenderlo, allevarlo ed educarlo.
«La simbologia usata comunicata e quindi scelta dall’artista, è quanto mai essenziale e chiara: si alza forte e ammonitorio il grido contro le tragedie della storia, che si ripetono e si dilatano, avvolgente e pieno il ripudio della guerra come momento di soluzione dei problemi e apertura di fasi evolutive, convinto e struggente il no all’immondezzaio cosmico, alla povertà crescente, alla miseria relazione.»
La donazione dei «Presepi contro» alla Fondazione Opera Campana dei Caduti è un atto di autentica responsabilità convivenziale, che trascende il normale regalo a terzi: è la palese confessione di un’idea, la traduzione di un sentimento, la veicolazione di un rapporto, la richiesta di una comunicazione, la condivisione di un messaggio.
Che è quello della pace come istanza suprema del convivere, della giustizia come condizione fondante della sua realizzazione, della solidarietà come regola permanente e pervasiva dello stare insieme, del diritto internazionale come luogo irrinunciabile e cogente di difesa e di risoluzione dei diritti umani e della relazioni tra i popoli, della diplomazia popolare come costruzione quotidiana di ponti culturali, strutturali, economici, sportivi, assistenziali, scolastici.
«Presepi contro…» raccontano una Vita, che è quella del Bambino, Salvatore del mondo e Principe della Pace, segno di speranza proprio nel cuore della disperazione di tragedie e di guerre, che hanno impedito e impediscono il superamento della soglia della morte: Cambogia, Kuwait, Sud Marocco, Israele, Somalia, Bosnia, Sarajevo, Palestina, Medio Oriente, Europa dell’Est, Intero Globo, Usa-Afghanistan, Iraq, Italia. Spes contra spem: è la sfida dell’arte, che alla fine non può non essere vinta dalla spiritualità, motivante e motivata, dell’ amore.
Nata a Trento, dopo aver vissuto a Bolzano, a Roma e ad Innsbruck, da cinquant'anni anni Muky, al secolo Wanda Berasi, risiede e lavora a Faenza. Poetessa e promotrice culturale è soprattutto una attivissima ceramista con all’attivo centinaia di mostre e dozzine di premi prestigiosi sia in Italia che all’estero. Rappresentante dell’informale, da anni è attratta dalla creazione di installazioni multimateriche nelle quali peraltro l’elemento ceramico svolge sempre un ruolo centrale.
A Faenza Muky ha creato un cenacolo culturale che ospita incontri, eventi internazionali e mostre.
La si può definire «artista per la pace». Da quindici anni, quasi ogni anno, in autunno Muky si mette a riflettere sui drammi che più hanno colpito la nostra sensibilità collettiva e ne estrapola una tematica.
La sintesi di dodici mesi di lutti e di sventure.
La «copertina» di un anno intero.
Per non dimenticare. Al contrario: per ricordare con precisione, fare tesoro degli errori del passato, riflettere senza preclusioni e tutti insieme crescere.