Carabinieri: «Fiamma nella neve 2016»

Manifestazione svolta nella splendida cornice delle Dolomiti di Brenta

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Si è conclusa, ieri sera, nella splendida cornice delle Dolomiti di Brenta, sulla pista Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio, la manifestazione sciistica «Fiamma sulla neve 2016».
I Carabinieri sciatori e rocciatori del Trentino, insieme ai colleghi del Centro Addestramento Alpino dell’Arma dei Carabinieri di Selva Val Gardena, alla presenza del Comandante delle Legione Carabinieri Trentino Alto Adige, Generale Massimo Mennitti, e delle autorità locali hanno dato luogo alla splendida manifestazione sciistica che si è conclusa con una scintillante fiaccolata a lambire una fiamma di fuoco accesa sulla mitica pista 3-tre, quasi a illuminare l’operato silente e nascosto degli «angeli della neve», sempre pronti a soccorrere l’utente della montagna e per esaltare le bellezze naturali delle Dolomiti di Brenta.
 

 
L’evento, organizzato e reso possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’ Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, ha richiamato le tecniche di soccorso in pista e in montagna, con simulazioni e prove d’intervento in alta quota, nonché le tecniche e abilità  sciistiche, anche storiche, come il  «telemark», eseguito perfettamente da due atleti dell’Arma in divisa storica da carabiniere sciatore del 1922.
Il tutto è stato magistralmente diretto ed eseguito da parte degli Istruttori e atleti del Centro Carabinieri Addestramento Alpino di «Selva Val Gardena» che sono stati coadiuvati dai militari sciatori in servizio presso le Stazioni Carabinieri del Trentino nonché dai soci delle associazioni dei carabinieri in congedo del Brenta, di cui peraltro ricorrono i 150 anni di fondazione.
 

 
 Un po’ di storia 
La pratica dello sci tra i carabinieri, anche se non estremamente diffusa, fece la sua comparsa ufficiale nella nostra Regione  nel periodo pre-bellico sulle nevi del Brennero, ove ebbero luogo le prime gare Legionali del settore.
Durante il conflitto la specialità da schiettamente amatoriale passò ad assumere un ruolo operativo e venne costituito sempre al Brennero un primo plotone di sciatori, ai quali furono affidati compiti d’istituto e che operò nella zona sino al termine del conflitto.
Proprio al Brennero, terminata la guerra, prese il via tutta un’attività addestrativa, proseguita sino ai nostri giorni, trasferendosi prima a Plan de Gralba, quindi in Val di Fassa, nella vicina Provincia di Trento, successivamente sul Monte Bondone, sempre in provincia di Trento e nel 1968 in Vallunga a Selva di Val Gardena, con la costituzione dell’attuale Centro Carabinieri Addestramento Alpino.
Inoltre, l’erede della Scuola Alpina dei Carabinieri del Monte Bondone (1965), Il Centro Addestramento Alpino di Selva Val Gardena (1968) non svolge solo mansioni dell’attività sportiva; esso si inserisce nella struttura operativa per l’adempimento dei compiti d’istituto, operando alle dirette dipendenze della Legione Trentino Alto Adige con una squadra antivalanga impiegabile 24 ore su 24, unitamente ad altre due squadre di Soccorso Alpino con sede a Selva di Vai Gardena e qui a Madonna di Campiglio, anch’esse direttamente dipendenti dal Comando Legione e tutte elitrasportabili.
Questi reparti estremamente qualificati, sarebbero di fatto in- sufficienti per coprire l’intero territorio montano del paese, e pertanto ad essi si aggiungono ulteriori 8 Squadre di Soccorso Alpino collocate organicamente a livello comando intermedio e dislocate omogeneamente sul territorio, nelle più importanti stazioni turistiche d’Italia; alloro fianco operano inoltre, secondo necessità, le pattuglie di sciatori in forza alle stazioni, che garantiscono l’attività di vigilanza e soccorso sulle piste.
 
Carabinieri sciatori e rocciatori trovano altresì il loro impiego quotidiano in servizi di prevenzione e repressione dei reati sulle piste sciistiche, lungo le maggiori vie alpine, presso i rifugi e le stazioni funiviarie o turistiche; svolgono inoltre compiti di soccorso sia a favore di singoli individui dispersi od infortunatisi durante le escursioni, sia di intere popolazioni rimaste isolate in zone montane a seguito di eccezionali calamità naturali.
Ma tutto ciò non esaurisce le mansioni di questi militari che ai compiti ordinari, aggiungono come eventuali quelli di supporto per lo svolgimento di attività di polizia giudiziaria nel contesto di incidenti di qualsiasi genere avvenuti in ambiente impervio, la ricerca di catturandi, il supporto ai reparti territoriali nel corso di rastrellamenti e battute effettuate a seguito di gravi reati, nonché il soccorso all’attività di O.P. in occasione di competizioni sciistiche ed alpine.
Per sostenere ed alimentare una struttura così articolata, il Centro Addestramento Alpino, in coordinazione con il Comando Legione Trentino Alto Adige, organizza annualmente corsi che, partendo da un livello formati- vo, attraverso tre gradi di qualifica, giungono ad addestrare gli stessi istruttori.
 
Nel settore alpino i corsi sono articolati in:
- corso formativo della durata di 30 giorni finalizzato ad impartire ai militari l’addestramento tecnico dei sistemi di arrampicata e di prepararli alla sopravvivenza ed alle tecniche di pronto soccorso e salvataggio in montagna, familiarizzandoli inoltre con l’impiego dei vari materiali in dotazione. I partecipanti a tale corso, su base volontaria, non devono aver superato il 300 anno di età;
- corso integrativo e di abilitazione al servizio di vigilanza e di soccorso in montagna, di 30 giorni di addestramento e che prepara il personale ad operare nel contesto delle squadre di soccorso alpino. Esso viene frequentato, previa selezione, unicamente da personale che ha superato con ottima valutazione il corso basico;
- corso di qualificazione della durata di ulteriori 30 giorni che perfeziona la capacità tecnica dei militari sino ad abilitarli all’insegnamento ed alla qualifica di istruttore militare di alpinismo. A quest’ultimo corso può partecipare unicamente il personale che ha già frequentato entrambi i precedenti corsi con eccellente punteggio.
 
Il Centro fornisce inoltre supporto ed aggiornamento sia agli istruttori che alle squadre di soccorso alpino, organizzando specifici stages che qualificano l’opera degli specialisti nel particolare settore.
Nel campo dello sci, l’iter addestrativo è simile e si divide egualmente in livelli: corso basico, di abilitazione al servizio di vigilanza e soccorso, qualificazione e d’aggiornamento per istruttori.
Rispetto a quelli di roccia si aggiungono iter specialistici come quello per conduttori di cani da soccorso alpino ed antivalanga.
Ancora, il Centro abilita gli operatori dei Reparti Speciali muoversi e ad operare in ambiente montano anche innevato al fine di consentire loro il completamento dei cicli addestrativi con possibilità di impiego anche in tutte le situazioni operativamente rilevanti che non sempre possono prescindere da queste particolari condizioni.
Presso il Centro vengono, infine, sperimentati equipaggiamenti speciali impiego ordinario e straordinario per il personale sciatore e rocciatore, mezzi speciali e le loro dotazioni, sia prima che essi vengano assegnati reparti sia in fase di studio, sperimentazione, acquisizione od elaborazione per le nuove procedure di impiego.