«Caccia alla balena in Giappone, un massacro anacronistico»
Il J'accuse! del WWF: «Rischia di portare all'estinzione due specie come la balenottera comune e quella minore»
È scandaloso che nel 2018 il Giappone (che minaccia di uscire dalla IWC) manifesti la volontà di continuare la caccia alla balena, massacro anacronistico e senza alcuna giustificazione - se non una subcultura dura a morire, - che rischia di portare verso l'estinzione due specie come la balenottera comune (a rischio) e quella minore (in declino).
Si tratta delle specie più cacciate al mondo.
Oggi è una caccia che non ha più senso, non è giustificata da esigenze alimentari e la «ricerca scientifica» che per 30 anni il Giappone ha portato avanti come giustificazione è palesemente una ridicola scappatoia.
L’anno scorso ben 330 balenottere minori sono state massacrate in Antartide, eppure i sondaggi ci dicono che appena l’11 % dei giapponesi consuma ancora carne di balena e si dice favorevole a questa attività.
Uno schiacciante 90 % non vuole più saperne.
«È assurdo che si voglia tenere in piedi un’attività fuori dal tempo, lontana dalla scienza e lontanissima dalla sensibilità comune», – conclude il WWF.
Gli oceani nascondono rischi ovunque per balene e cetacei in genere: non solo la caccia a «scopi scientifici» del Giappone, ma anche il bycatch, la cattura accidentale che uccide almeno 300.000 balene e delfini ogni anno, la collisione con le navi e l’inquinamento con l’ingestione di micro e macro plastiche attraverso una catena alimentare ormai contaminata.