Cattolici e protestanti, ecco le sfide in gioco

A Trento prosegue il convegno ecumenico: stimolante confronto tra il valdese Ferrario e il vescovo Forte

Fulvio Ferrario e Mons. Bruno Forte.
 
Con il confronto tra il valdese Fulvio Ferrario (decano della Facoltà Valdese di Roma) e il teologo cattolico Bruno Forte (vescovo di Chieti e Vasto) è entrato nel vivo il convegno ospitato a Trento (Collegio Arcivescovile) sul dialogo possibile tra cattolici e protestanti a 500 anni dalla Riforma di Lutero.
Densa la loro riflessione sulle sfide ecumeniche, a cominciare dagli aspetti antropologici ed etici perché «c’è in ballo – riconosce Ferrario – la testimonianza cristiana nella società».
Il teologo valdese non nasconde il diverso approccio su temi sensibili come divorzio, omosessualità, aborto.
«Non è realistica – spiega – la nostra unione su questi temi. Ma il dissenso – interroga la vasta platea – può forse nascere da una diversa concezione dell’essere umano in quanto creatura di Dio?»
Ferrario critica poi il proselitismo, che non considera la ricchezza di «doni diversi ma complementari».
E parla infine del diverso ruolo delle donne: «Le chiese protestanti che dalla seconda metà del ventesimo secolo hanno aperto alle ministerialità delle donne lo considerano uno dei maggiori doni di Dio».
 


Monsignor Bruno Forte concorda sulle sfide antropologiche, mettendo però al primo posto la riscoperta della Parola di Dio e della Rivelazione, per finire con l’importanza dell’ecclesiologia, la riflessione teologica sulla Chiesa.
«Solo con il Vaticano II la Chiesa è tornata al primato della Parola. – ammette Forte. – Lutero ha avuto le idee chiare fin da subito. Non è la ragione umana a scrutare il mistero di Dio con i propri strumenti, bisogna piuttosto mettersi in ascolto dell’Inaudito e del nuovo che viene a noi.»
Circa la riflessione etica, il vescovo di Chieti invita a «trovare insieme qual è la forma di obbedienza alla Parola di Dio sui singoli casi etici. Ma la sfida etica parte da fondamenti comuni.»
A cominciare dalla validità dell’approccio luterano alla Giustificazione che «non viene da te, è estrinseca perché nasce dall'azione misericordiosa e gratuita di Dio».
«Una posizione – ammette Forte alludendo al Giubileo della Misericordia – incredibilmente vicina al cuore del messaggio di papa Francesco.»
Quanto al proselitismo, Forte concorda con Ferrario: «Esso non rispetta la libertà di coscienza», mentre sul ruolo delle donne il teologo napoletano riconosce la necessità di decisi passi in avanti anche in ambito cattolico.
«Il problema – nota tuttavia – non è trasferire il modello maschile sulla donne, ma pensare a nuove forme di ministerialità per la donne, ad esempio nella predicazione, nella carità e anche nel governo della pastorale.»


 
Oggi pomeriggio l’attenzione dei trecento convegnisti riuniti a Trento si sposta sulle esperienze concrete dell’ecumenismo della carità come i recenti corridoi umanitari.
In serata l’attesa celebrazione ecumenica nella cattedrale di s. Vigilio, nella quale furono promulgati i Decreti del Concilio tridentino.
Accanto all’arcivescovo Lauro, guideranno la preghiera davanti allo storico crocifisso conciliare anche i rappresentanti delle Chiese riformate.