Firmato a Vienna il «Memorandum» per il Tunnel del Brennero dai governi Italiano e Austriaco

Posta una pietra miliare lungo il percorso che porterà alla realizzazione del raddoppio della Ferrovia del Brennero

Per un osservatore, l'aspetto più importante di questo accordo tra Italia e Austria sta nel fatto che hanno voluto essere presenti alla firma anche ministri del governo tedesco e i presidenti dei territori locali direttamente interessati, Trentino, Alto Adige e Tirolo. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi nell'annunciare l'evento, si tratta di un atto formale necessario per consentire al progetto di accedere ai finanziamenti europei, che in un ammontare di circa 5 miliardi giocano un ruolo davvero decisivo. Il «memorandum» andava sottoscritto entro il 20 luglio, e così è stato fatto.
Ma - al di là dei problemi che potrà giocoforza generare come tutte le grandi opere - la presenza di tante autorità dimostra l'importanza di un incremento della linea ferroviaria Nord Sud dell'Europa. Se si pensa che la tratta Bologna Verona è stata per anni ad un binario unico in ottemperanza agli accordi di pace di fine Guerra mondiale, bisogna dire che la caduta della Cortina di Ferro ha incentivato non solo le comunicazioni Est-Ovest, ma un po' tutta la viabilità ferroviaria. E a sommare le cifre di queste grandi opere, si può ipotizzare che i prossimi 20 anni conosceranno una nuova ripresa industriale.

«La presenza, qui a Vienna, delle regioni interessate a questo grande progetto - ha detto il presidente Dellai - è un segno di grande corresponsabilità. Altrove i potrei locali contrastano i grandi progetti di infrastrutturazione. Da noi invece i territori fin dall'inizio sono stati protagonisti convinti e responsabili di questo progetto.»
C'è da precisare che sono state realtà più piccole della nostra provincia a generare frizioni a queste iniziative europee, però indubbiamente Dellai ha dimostrato che con la concertazione si possono ottenere risultati che stiano bene alla maggior parte della gente.
«I nostri territori - ha detto ancora - si sono assunti le responsabilità e continueranno a farlo nella convinzione che solo attraverso l'opzione ferroviaria sarà possibile rendere compatibile la modernizzazione economica con il rispetto dell'ambiente e del territorio.»
Dellai ha anche espresso viva soddisfazione per gli impegni dichiarati dal ministro Di Pietro, che anche oggi a Vienna ha ribadito come per l'Italia il tunnel del Brennero sia inscindibilmente connesso con la realizzazione della nuova tratta da Verona fino a Fortezza. Cosa che ci fa piacere sentire, perché il progetto di «Metrolandia» è stato raccordato all'ipotesi di fattibilità della nuova linea del Brennero.
«In questo senso, - ha precisato infatti Dellai - è anche estremamente importante per il Trentino che nell'ultimo Dpef sia stato inserito fra le tratte prioritarie, oltre al bypass di Bolzano, anche il bypass ferroviario di Trento e Rovereto.»

Con la firma oggi a Vienna, da parte del ministro ai lavori pubblici italiano Antonio Di Pietro e del collega austriaco Werner Faymann, del memorandum italo-austriaco sul tunnel di base del Brennero, è stata dunque posta una pietra miliare lungo il percorso che porterà alla realizzazione del raddoppio della ferrovia del Brennero. Il documento, sottoscritto come detto anche alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, dei governatori degli altri territori interessati dalla tratta ferroviaria, e del responsabile per l'Unione europea del cosiddetto Corridoio 1 (Berlino-Palermo) Karel van Miert, impegna infatti i governi di Italia e Austria a finanziare la realizzazione dell'opera per la parte non coperta dal finanziamento Ue.
Importante anche il fatto che durante l'incontro con Dellai, l'ex commissario europeo e attuale responsabile del «Corridoio I» van Miert abbia assicurato che sarà positivo nella sua relazione al Commissario europeo ai trasporti Jacques Barrot a proposito del finanziamento europeo del progetto del Brennero. La percentuale massima consentita di finanziamento europeo è del 30%. Entro il prossimo 20 luglio la società europea Bbt (Brenner basis tunnel) dovrà presentare a Bruxelles la relativa richiesta di finanziamento, ipotizzata in circa 2 miliardi di euro; la domanda non sarebbe possibile senza però l'assunzione del contestuale impegno da parte dei governi interessati a far fronte alla propria parte di oneri.
Per questo il «Memorandum» di oggi può essere definito a buon diritto una tappa fondamentale sul percorso che porterà alla realizzazione del tunnel del Brennero, opera lungamente attesa e troppo a lungo rimandata, proprio a causa degli ingenti costi di realizzazione. L'impegno sottoscritto dal ministro Di Pietro, peraltro, è del tutto conseguente alla decisione assunta dal Cipe nella sua ultima riunione, che riguarda il finanziamento da parte del Governo italiano delle tratte di accesso a sud del tunnel, che sono anche quelle che riguardano più da vicino il Trentino.

La Provincia autonoma di Trento figura tra i soci di Tfb (Tunnel ferroviario del Brennero), finanziaria di partecipazione che detiene la quota italiana di Bbt. La galleria di base del Brennero - a due canne - avrà una lunghezza di 57 Km. Il programma di esercizio stabilito per la configurazione finale è di almeno 400 treni al giorno, di cui 320 merci. Il portale nord della galleria di base del Brennero è ubicato poco prima dell'ingresso nella stazione di Innsbruck, mentre il portale sud è situato all'ingresso della stazione di Fortezza. Il tunnel - e il conseguente raddoppio della tratta ferroviaria - rappresenta uno degli anelli fondamentali della attuale politica europea di riequilibrio modale dei trasporti, consistente nel trasferimento dalla gomma alla rotaia di gran parte delle merci.