A Trento e Rovereto le commemorazioni per Damiano Chiesa
A 100 anni dalla morte, si è voluto rendere onore al giovane che all'età di 21 anni ha accettato di sacrificare la propria vita nel nome di un ideale

Il pronipote dell'eroe depone i fiori nella fossa del Buonconsiglio.
Questa mattina a Trento, nella Fossa del Castello del Buonconsiglio, si è svolta una breve commemorazione di Damiano Chiesa, l’irredentista roveretano che, nel corso della Prima guerra mondiale, fu catturato dagli austriaci sul monte Zugna.
Chiesa, 21 anni, sottotenente di artiglieria, venne portato a Trento, condannato a morte per alto tradimento e fucilato il 19 maggio 1916 nella Fossa del Buonconsiglio, giusto 100 anni fa.
Alla cerimonia - nel corso della quale il pronipote Francesco ha recitato l’ultima lettera dell’irredentista inviata alla famiglia un’ora prima dell’esecuzione - hanno partecipato i parenti di Chiesa che hanno deposto una corona sul luogo della fucilazione.
Presenti anche la direttrice del Castello Laura Dal Prà, il presidente e il direttore del Museo della Guerra di Rovereto Alberto Miorandi e Camillo Zadra.
A Rovereto, al Sacrario di Castel Dante, dove sono conservate le spoglie di Chiesa, si è poi svolta la cerimonia ufficiale, promossa dal Museo della Guerra, alla quale hanno partecipato i parenti dell’irredentista, autorità civili e militari e le rappresentanze delle associazioni d’Arma.
Il sindaco Francesco Valduga ha sottolineato come «il sacrificio di Chiesa, e di altri come lui, non può lasciare indifferenti. Ancor di più in un momento come l’attuale in cui, vista la situazione internazionale, il percorso di pace è ancora lungo.»
«Tutti abbiamo molto da imparare da Chiesa – ha proseguito – Un giovane mosso da alti ideali e dal desiderio di libertà. Consapevole, serenamente, che dopo la sua morte ci sarebbe stato un futuro in cui gli ideali per i quali si era speso avrebbero trovato spazio.»
Il presidente del Museo della Guerra, Alberto Miorandi, ha ricordato che «commemoriamo in questo luogo Damiano Chiesa, dove sono sepolti più di altri 20mila combattenti dei due eserciti, morti sulle montagne del fronte trentino e appartenenti a molteplici nazionalità. Nelle differenze evidenti delle circostanze, delle motivazioni, nella pluralità delle provenienze, questa vicinanza rende chiaramente la dimensione di massa di quella guerra, il carattere globale del conflitto.»
«Il nostro ricordo – ha proseguito – non è dettato da nazionalismo e nemmeno da una forma di inerzia commemorativa ma dalla consapevolezza che Damiano Chiesa è un tassello della nostra memoria che riguarda il nostro presente.»
Sempre oggi, giovedì 19 maggio, alle 17,45 in piazza Podestà, a Rovereto, verrà posta una corona d’alloro davanti al monumento ai volontari caduti per l’Italia.
La figura di Chiesa, ma anche quelle degli altri irredentisti Cesare Battisti e Fabio Filzi, sarà poi ricordata in Consiglio comunale, a partire dalle ore 18.
Interverranno la presidente del Consiglio comunale Mara Dalzocchio, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e lo storico Fabrizio Rasera.