Malga Borbolona: chissà se si tratta proprio di tracce di lupo
Gli accertamenti per il momento non confermano la responsabilità del predatore, ma sono in corso le analisi del DNA
La presenza di un lupo è stata
accertata per la prima volta in provincia, dopo la sua scomparsa
avvenuta nel XIX secolo, lo scorso mese di aprile nella parte
settentrionale del Gruppo di Brenta.
Ciò grazie alle analisi genetiche su campioni organici raccolti in
loco, condotte dall'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale
(ISPRA) di Bologna.
In seguito, grazie a contatti con la Svizzera che lavora sul
monitoraggio del lupo, è stato possibile identificare il
soggetto.
Si tratta di un esemplare maschio appartenente alla popolazione
italiana (Canis lupus), già identificato geneticamente nel corso
del 2009 dapprima nel Vallese e poi nella vicina Engadina con il
codice «M24».
Da allora non si è avuta più alcuna segnalazione certa nel
territorio della provincia.
Anche in Alto Adige la presenza del lupo nel corso dell'estate, pur
ritenuta probabile in relazione ad alcune predazioni registrate in
val d'Ultimo, non ha sinora potuto ricevere conferma certa.
L'evoluzione del fenomeno è seguita con attenzione dal Servizio
Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento, impegnato in
una rete di coordinamento fra province, regioni e stati vicini, e
anche direttamente sul campo, attraverso il personale del Corpo
Forestale Trentino e gli accertatori danni e referenti di zona per
la gestione dei danneggiamenti provocati dai grandi carnivori.
Nella vicenda di Malga Bordolona, il personale
tecnico è intervenuto prima per accertare il danno, in seguito per
un ulteriore sopralluogo, alla luce anche degli aggiornamenti nel
frattempo pervenuti dal versante bolzanino, dove si è registrato
nello stesso periodo un evento simile.
Gli esiti del primo sopralluogo, pur non potendo escludere la
responsabilità del lupo, hanno evidenziato la mancanza di elementi
certi (o quanto meno caratteristici) che si potessero imputare con
ragionevole certezza al predatore l'accaduto.
In effetti, ci sono oggettive difficoltà che limitano le
determinazioni dei danni da lupo in relazione alla possibile
sovrapposizione con i cani di alcuni indici di presenza (ad esempio
le orme).
Gli ulteriori accertamenti condotti oggi confermano come il quadro
predatorio non coincida con quello tipico del lupo (come la
mancanza di morsi a livello di zone vitali quali il collo, presenza
di graffi piuttosto superficiali), pur non potendosi del tutto
escludere questa eventualità. In ogni caso sono stati raccolti dei
campioni biologici che saranno sottoposti ad analisi del DNA.
Dunque nessuna reale sottovalutazione o negligenza da parte del
personale forestale, bensì la volontà di svolgere gli accertamenti
con la cautela e l'attenzione che questi eventi, in parte nuovi per
la realtà trentina, richiedono.
Con la certezza che, qualora il quadro finale evidenziasse che la
responsabilità del lupo è quantomeno plausibile, si procederà
all'indennizzo dei danni nei termini previsti dalla normativa
provinciale e con i tempi celeri già garantiti per i danni da
orso.
Malga Bordolona
situata a quota 2.086 m su un piacevole e panoramico declivio ai
piedi delle cime Tuatti e Castel Pagan è in alta Val di Bresimo
(alta Val di Non) ed è accessibile per la strada forestale che sale
prima a Malga Bordolona di sotto (solo autorizzati) e poi a piedi
per il segnavia 136. |