I nostri marò Girone e Latorre sono tornati a casa per votare
Tenuti prigionieri in India, hanno ricevuto una «licenza elettorale» di quattro settimane
I nostri fucilieri di marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati in India di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, sono sbarcati poco fa a Fiumicino grazie a una licenza speciale ufficialmente concessa loro dalle autorità indiane per «motivi elettorali».
Comunque sia, siamo contenti che siano tornati a casa ancora un volta, anche perché l’atteggiamento dell’India sembra orientato alla logica giuridica internazionale.
Ad attenderli a Fiumicino c’erano il presidente del Consiglio Mario Monti, il ministro della Difesa Giampaolo di Paola e il Capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.
Non c’era il ministro degli Esteri Terzi, al quale però inviamo i nostri complimenti per come ha saputo gestire la crisi (e non solo questa).
Di tutti i ministri tecnici in forza al Governo Monti, Terzi e Di Paola si sono dimostrati i più validi collaboratori dello Stato.