È scomparso, all'età di 88 anni, l’artista trentino Enzo Copat
Già titolare dell’omonima pasticceria di Trento, la sua vera passione era la pittura

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Se ne è andato in silenzio lo scorso 7 febbraio Renzo Copat, concittadino imprenditore e artista che era nato il 23 ottobre 1927.
Siamo certi che molti lettori lo ricorderanno vedendolo in foto.
Renzo Copat è stato titolare della storica pasticceria Copat, che si trovava nell’angolo tra Via Pozzo e Via Roma.
Abitava poco distante, all’inizio di Via San Giovanni a Trento, in una palazzina tutta sua il cui ultimo piano era dedicato alla sua enorme produzione artistica.
La sua grande passione era infatti la pittura. E anche lui, come molti, non è stato profeta in patria.
Ma se nessuna delle Istituzioni culturali trentine aveva voluto prenderlo in seria considerazione, il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna lo aveva invitato a esporre presso la propria sede.
L’esposizione, costituita da una notevole quantità di tele raffiguranti scene dantesche, ha avuto in sei mesi e mezzo più di 250.000 visitatori.
Nei documenti che pubblichiamo qui sotto, il volantino Dante e Copat, con la lettera di ringraziamento del direttore della mostra padre Enzo Fantini, che si augurava di poter venire a Trento in occasione del centenario del Monumento a Dante eretto di fronte a Regione e Provincia.
Qualche anno fa Enzo Copat ci aveva invitati a casa sua per fare un servizio fotografico delle sue opere d’arte e magari parlare in un articolo della sua grande avventura di Ravenna.
Non navigava in internet, ovviamente, ma non era una buona ragione per non credere che fosse un mezzo di comunicazione straordinario. Semplicemente non apparteneva alla sua epoca.
Noi ci eravamo andati e abbiamo realizzato le fotografie che pubblichiamo solo in questa triste occasione.
Infatti, prima di iniziare il servizio ci chiese inaspettatamente di pubblicare il servizio solo dopo la sua morte. Non ci aveva spiegato le ragioni, ma noi abbiamo rispettato la sua volontà.
Dopo di allora lo abbiamo incontrato più volte dalle parti della sua abitazione, ascoltando le sue reprimenda che gradiva esprimere contro i politici in genere. Ci chiedeva spiegazioni e prendeva nota. Era il suo modo di fare politica.
Purtroppo siamo stati avvisati della sua scomparsa solo oggi, pertanto manteniamo la sua parola con un mese di ritardo. Enzo se ne è andato in silenzio così come voleva.
Gli auguriamo di riposare in pace tra le sue opere d'arte ora che sono pubblicate, come voleva lui, sul nostro giornale.
G. de Mozzi