Un'eterna bellezza: Il canone classico nell'arte italiana del '900

Al Mart di Rovereto, dal 2 luglio al 5 novembre 2017, a cura di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari con la Fundación Mapfre di Madrid

Gian Emilio Malerba, «Le amiche» (dettaglio), 1924 – Olio su tela, Collezione Mita e Gigi Tartaglino.
 
Dopo la devastazione del Primo Conflitto Mondiale, nel clima europeo del ritorno all’ordine, si affermano ricerche e movimenti, come la Metafisica, l’esperienza di «Valori Plastici», il Novecento italiano e la poetica del Realismo magico, che recuperano temi e soluzioni formali della tradizione artistica.
I soggetti allegorici, il ritratto, la figura, il paesaggio e la natura morta sono interpretati secondo un nuovo linguaggio che declina in chiave moderna i valori dell’arte antica e rinascimentale.
In questo contesto si consolida l’importanza della conoscenza tecnica intesa come strumento di restituzione e trasfigurazione del reale, alla ricerca di una dimensione trasognata e senza tempo.
 

Mario Sironi, «Paesaggio urbano», 1920 – Olio su tela, Collezione privata.
 
Attraverso capolavori assoluti del primo Novecento, «Un’eterna bellezza» propone un percorso tra le opere dei maestri dell’arte italiana che guardano al passato e al canone classico come fonti di ispirazione.
Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni: Metafisica del tempo e dello spazio; Evocazione dell'antico; Ritorno alla figura.
Il ritratto; Il nudo come modello; Paesaggi; Poesia degli oggetti; Le stagioni della vita.
In mostra oltre cento opere di alcuni tra i più significativi protagonisti dell’arte italiana: Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini, Sironi ma anche Bucci, Cagnaccio, Donghi, Dudreville, Funi, Malerba, Martini, Marussig, Oppi e Wildt.
 
L’esposizione intreccia una fitta rete di rimandi visivi con le opere delle Collezioni del Mart presenti nel percorso permanente.
Queste ultime sono segnalate da apposite didascalie che mettono in evidenza i collegamenti con «Un’eterna bellezza».

Felice Casorati, «Ritratto di Renato Gualino» (dettaglio), 1923-1924 – Olio su compensato, Istituto Matteucci, Viareggio.