Nell’anno di Trento Capitale Europea del Volontariato
SAT ha ringraziato i suoi volontari con una cerimonia al Rifugio Monte Casale «Don Zio Pisoni»
Cristian Ferrari: «Abbiamo raggiunto la cifra record di quasi 28.000 soci volontari. «I volontari sono il motore della SAT, sono coloro che, assieme alle commissioni tecniche e alla sede centrale, riescono a darci quella che chiamiamo operatività di territorio.» |
Il 2024 è un anno significativo per la città di Trento, ma non solo.
Il capoluogo riveste l’importante ruolo di Capitale Europea del Volontariato, valorizzando tutte le realtà di volontariato che in maniera capillare si impegnano costantemente su tutto il territorio provinciale.
SAT ha ritenuto doveroso cogliere l’occasione di questo storico evento per organizzare un momento di incontro e festeggiare insieme il lavoro dei Suoi volontari, pilastri fondanti nella valorizzazione del territorio e per la crescita e riconoscibilità del Sodalizio lungo la sua storia.
Il momento conviviale si è tenuto presso il Rifugio Monte Casale «Don Zio Pisoni» domenica 6 ottobre.
Così il presidente di SAT, Cristian Ferrari:
«Quest’anno per la prima volta in 150 anni abbiamo quasi raggiunto i 28.000 soci volontari quindi speriamo di arrivare a 28.000 per la fine dell'anno sarebbe un record. I volontari sono il motore della SAT, sono coloro che, assieme alle commissioni tecniche e alla sede centrale, riescono a darci quella che chiamiamo operatività di territorio ovvero attività relative alla vita sociale, all’associazionismo, alla sistemazione dei sentieri, alla cura dei rifugi, alla cura e all’attenzione del territorio in generale.
«Anche il volontariato sta attraversando un periodo di forte cambiamento, anagraficamente vediamo che l’età media sta aumentando, il ricambio generazionale rallenta, quindi, il nostro impegno, è quello di coinvolgere i giovani per far sì che l’attività della SAT, al servizio del territorio e della sua comunità, possa continuare ad andare avanti.
«SAT è un mondo operoso, dove volontariato e amore per il territorio si fondono con competenze specifiche e capacità tecniche.»
L’occasione è stata un momento celebrativo per ricordare l’importante attività sociale e solidale di SAT, prevista anche dal suo Statuto.
In particolare attraverso il Premio SAT, la Fondazione Larcher, guidata da Guido Larcher, discendente dell’omonimo Guido Larcher uno dei primi presidenti di SAT, nel 2024 ha assegnato un contributo di mille euro per sostenere l’acquisto di materiali e attrezzature medico sanitarie, che non vengono fornite dall’Azienda Sanitaria, a favore del Soccorso Alpino impegnato in un’azione di formazione dei propri volontari per gli interventi di emergenza.
A partecipare anche Walter Cainelli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, che ha così ringraziato SAT e la Fondazione Larcher:
«A nome dell'organizzazione che rappresento, ringrazio di cuore SAT e la Fondazione Larcher per il prezioso contributo economico che ha voluto devolverci, con il quale abbiamo acquistato 50 lacci emostatici Tourniquet, da distribuire alle nostre 34 Stazioni attive su tutto il territorio trentino. Si tratta di uno strumento indispensabile per la gestione delle emorragie in situazioni di emergenza extraospedaliera, nelle quali i nostri soccorritori si trovano ad operare.
«Con il progetto Stop the Bleed stiamo formando gli oltre 700 volontari del nostro Corpo all'utilizzo di questo presidio sanitario, per garantire un servizio di soccorso di alta qualità.»
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Servizio Provinciale di Trento, ha ricordato Cainelli, è composto da circa 750 volontari distribuiti capillarmente su tutto il territorio e reperibili 365 giorni all’anno 24/24.
Oltre ad una consolidata formazione tecnica, mission dell’Associazione è quella di garantire a tutti i Soccorritori anche una formazione sanitaria che permette loro di intervenire in prima battuta ottimizzando gli interventi di soccorso.
Il Progetto «Stop the Bleed» mira a formare tutti i volontari del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino Servizio Provinciale di Trento circa l’utilizzo del laccio emostatico Tourniquet, strumento indispensabile per la gestione delle emorragie in situazioni di emergenza extraospedaliera.
Ad arrivare anche i saluti del sindaco di Trento Franco Ianeselli.
«Cari volontari della Sat, purtroppo impegni fissati prima del vostro invito mi impediscono di essere con voi oggi, a festeggiare una delle forme di volontariato più antiche e più nobili della nostra città.
«Da sindaco, nell’anno di Trento Capitale europea del volontariato, non posso che ringraziarvi per tutto quello che avete fatto, che fate, che farete.
«La vostra è un'associazione che veramente fa la differenza tra un territorio vivo, abitato, manutenuto e un territorio trascurato, usato e consumato ma non amato, non rispettato.
«Credo che sia proprio questo l'insegnamento che ci arriva dalla Sat: dobbiamo essere inquilini responsabili del nostro mondo, tanto più di quello montano, che ha il pregio di dispensare bellezza a chiunque lo avvicini, a prezzo però di una fragilità che richiede la nostra attenzione e il nostro impegno.»