I dettagli dell’Operazione Red Gold in un filmato dei Carabinieri
Un ricettatore ritirava il rame rubato e lo rivendeva con la propria azienda che, appunto, commerciava in metalli

Come abbiamo anticipato in un flash di cronaca, i Carabinieri del Comando Provinciale di Trento hanno indetto una conferenza stampa per spiegare in dettaglio l’Operazione «Red Gold» (oro Rosso, ovvero il rame) che ha portato all’arresto di 20 persone e alla denuncia di altre 9.
Poiché gli elementi acquisiti permettono agli inquirenti di ipotizzare che il sodalizio fosse in grado di asportare un quantitativo di rame, e altri metalli pregiati, per un valore orientativo di 100.000 euro mensili, possiamo dire che si tratta di un’operazione di polizia decisamente importante.
I Carabinieri di Trento, unitamente ai militari degli analoghi Comandi di diversi capoluoghi del nord Italia, hanno stroncato una pericolosa associazione per delinquere, composta principalmente da cittadini romeni, finalizzata alla commissione di furti di ingenti quantitativi di rame ed altri metalli pregiati, consumati in numerose province del nord Italia, con una operazione denominata, come detto, «Red Gold», condotta nelle province di Milano, Torino, Bergamo e Brescia.
L’attività d’indagine, concepita, organizzata e condotta tra agosto 2012 e giugno 2013 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trento, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Trento Dott. Giuseppe Amato e del Sostituto Procuratore Dott. Davide Ognibene, ha consentito di fare luce sul pericoloso sodalizio, imperniato su una efficacissima struttura organizzativa, che nel corso del periodo oggetto d’indagine è risultato aver commesso diversi furti di ingenti quantitativi di rame, principalmente presso piccole e medie aziende piemontesi, lombarde e venete, dedite alla lavorazione del metallo.
Degna di nota è risultata l’organizzazione del gruppo, così come emersa dalle indagini.
I siti presso i quali i vertici del sodalizio decidevano di perpetrare i furti venivano raggiunti già durante le prime ore della notte, quando alcuni soggetti penetravano nella struttura preparando il rame, o gli altri metalli da sottrarre, pronto per il trasporto.
Solo dopo alcune ore di lavoro, altri componenti l’associazione si portavano sul posto del furto con furgoni, il più delle volte risultati anch’essi provento di furto, vi caricavano il materiale e si allontanavano, il tutto sotto il controllo visivo di alcune “vedette”, collocate nell’area con il compito di segnalare elementi sospetti, ovvero la presenza di eventuali pattuglie di forze dell’ordine.
Nel corso dell’attività, resa possibile soprattutto dal contributo fornito di volta in volta dai reparti dell’arma presenti sul territorio delle regioni più colpite che di volta in volta venivano coinvolti nelle indagini e nelle successive verifiche, sono stati effettuati 4 arresti d è stata recuperata la quantità di 2.300 kg (due tonnellate e 3 quintali), restituita subito al derubato, in un imprenditore di una ditta della provincia di Brescia.
Va precisato però che il più delle volte, oltre al valore intrinseco del materiale rubato, la vittima subiva danni anche di dieci volte superiore al maltolto per attività mancata e altri danni collaterali, dei quali non importava nulla ai colpevoli.
Sono in totale 20 in totale i componenti del sodalizio fatti oggetto dell’ordinanza cautelare, concessa dal GIP dott. Francesco Forlenza, che è tuttora in fase di esecuzione e vede, fino a questo momento, la cattura di 9 persone.
Tra questi, ci sono 14 cittadini romeni, 1 moldavo, 2 ucraini e 2 italiani. Questi ultimi sono residenti in provincia di Torino e Brescia ed erano già attivi nel settore del commercio di metalli e nell’associazione su cui si procede avevano sono stati individuati come 2 dei ricettatori del materiale trafugato.
In altre parole, i ricettatori acquistavano il rame a prezzo di furto per poi rivendere il prodotto sul mercato regolare in maniera appena sotto il valore corrente. In questa maniera perpetravano anche un’odiosa concorrenza sleale.
L’indagine, che come si è detto ha riguardato numerosi centri dell’intero nord Italia, ha avuto inizio in trentino all’indomani di un furto di consistente entità, consumato nei primi giorni di agosto in località Coste di Predazzo (TN) dove, presso la sede di quella centrale idroelettrica, erano stati asportati circa 1.500 mt. di cavo in rame.
I ladri che hanno operato a Predazzo hanno commesso qualche errore che ha consentito ai Carabinieri di ricostruire tutta la matassa che, come abbiamo visto, era estesa in tutta l’alta Italia.
Anche la denuncia per associazione a delinquere è scattata a Trento, per cui i venti personaggi oggetto di provvedimento restrittivo in carcere verranno processati a Trento.
All’intera operazione hanno preso parte oltre 150 militari dei comandi provinciali di Trento, Milano, Torino, Bergamo e Brescia.
Di seguito i nomi degli arrestati
- BARBIR Florin, nato Romania il 04 apr. 1990, domiciliato in Torino, pregiudicato per reati specifici;
- CALANCEA Traian, nato Romania il 07 dic. 1982, domiciliato in Bergamo, pregiudicato per reati specifici;
- CERNAUTAN Ilie Gherghe, nato Romania il 02 ott. 1989, domiciliato in Collegno (TO), nullafacente;
- MAKARONOK Roma, nato Ucraina il 06 giu. 1991, domiciliato in Sovico (MB), regolare sul t.n., pregiudicato per reati specifici;
- MANOLE Daniel, nato Romania il 19 mar. 1979, domiciliato in Cassano d’adda (MI), pregiudicato per reati specifici;
- NICA Daniel, nato Romania il 25 mar. 1976, domiciliato in Milano, pregiudicato per reati specifici;
- TAGLIETTI Roberto, nato Brescia 28 feb. 1961, domiciliato in Dello (BS), coniugato, commerciante, pregiudicato per reati specifici;
- TUDOR Daniel, nato Romania il 31 ago. 1984, domiciliato in Torino, pregiudicato per reati specifici;
- SANNINO Domenico, nato Ercolano (NA) 25 ago. 1955, residente in Brandizzo (TO), imprenditore, pregiudicato per reati specifici.
Cliccando l’immagine seguente si può accedere al filmato che riporta l’azione dei carabinieri presso uno dei ricettatori.