Un vino, un’azienda/ 20 – Di Gianni Pasolini

Pinot Grigio Fuoripista Foradori: il rispetto per la vigna e il territorio, per l'uva e l'anfora

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Tradizione o innovazione?
Si potrebbero dire entrambe le cose quando si parla di Elisabetta Foradori, ma c’è un’unica parola che meglio identifica lo spirito che anima il lavoro di questa produttrice: il Rispetto.
Rispetto per la vigna e per il territorio, nonché per l'uva, coltivata in biologico e poi trasformata in vino attraverso un metodo antichissimo, l’anfora.
Così, dopo la Nosiola ed il Teroldego, prodotti con ottimi risultati da qualche anno utilizzando questa pratica antichissima, è la volta di questo ‘Fuoripista’, un Pinot Grigio in uscita con la prima annata 2014 già praticamente esaurita.
Ma cosa significa utilizzare l'anfora al giorno d’oggi?
In pratica, dopo aver vinificato all’interno di queste grandi anfore realizzate appositamente da un artigiano spagnolo per Foradori, il vino viene chiuso ermeticamente a contatto con le bucce per svolgere una macerazione di 8 mesi.
 

 
L’anfora permette al vino così di affinarsi lentamente grazie ad una micro ossigenazione dell’argilla che, a differenza di una botte di legno, non interferisce con il vino ma crea l’ ambiente ideale per estrarre dalla buccia tutto il meglio, senza fretta o forzature meccaniche.
Il risultato è un Pinot Grigio che già dal colore lascia a bocca aperta, tra sfumature che variano dal rosa tenue al chiaretto, luminoso e di buona consistenza nel calice.
Il naso è esplosivo, carico di sfumature che variano dalle fragoline di bosco a note di cherry ma senza risultare pungente di alcool, regalandoci un vino fine e leggermente speziato.
In bocca è complesso, avvolgente ma sempre con una piacevolissima bevibilità, dove ritroviamo un bel frutto che pare quasi da masticare ed una presenza tannica vellutata, che chiude l’assaggio con una lunga persistenza.
 

 
Un Pinot Grigio che ridefinisce non solo un nuovo potenziale che questo vitigno è in grado di donarci ma che conferma ulteriormente quanto prezioso è il lavoro che sta compiendo Elisabetta Foradori per la viticoltura, e non solo Trentina, tracciando nuove strade entusiasmanti da percorrere.
 
Gianni Pasolini
www.vinotube.it