L’arte di Artur Nikodem nella nuova mostra di Castel Tirolo

«Artur Nikodem (1870-1940) - Tra città e periferia» s’intitola la mostra temporanea dedicata a questo significativo pittore che innovò la scena artistica tirolese

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«Compito dell’arte non è quello di presentare una realtà che esiste già – ma di dire una verità, che gli uomini riconoscano nella realtà stessa.»
È forse sintetizzata in questa sua affermazione del 1922 l’intera estetica di Artur Nikodem, significativo pittore tirolese cui il Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo dedica la mostra temporanea «Artur Nikodem (1870-1940) – Tra città e periferia», inaugurata oggi 16 marzo 2018 dalla direttrice dei Musei provinciali altoatesini Karin Dalla Torre, da Leo Andergassen di Castel Tirolo e dai curatori Günther Dankl e Elio Krivdić.
 

Artur Nikodem, Bauernhof bei Oberbozen, um 1920 (1912 nachsigniert) - Foto-Johannes Plattner .
 
Nato a Trento da padre praghese e madre veneziana, Artur Nikodem trascorse 15 anni della sua vita a Merano ed è considerato tra i più importanti artisti della prima modernità in Tirolo. Autodidatta, lontano dall’influenza delle accademie, egli è pioniere di un accesso libero all’arte.
Acquisendo elementi da diversi stili del moderno e unendoli ad un’elevata sensibilità cromatica, Nikodem raggiunge un’espressività inusuale per gli artisti tirolesi dell’epoca. Macchiaioli, Secessione, Jugendstil, Fauvismo, Simbolismo: impossibile individuare tutte le correnti che hanno influenzato la sua opera, così come è impossibile tracciarne un’evoluzione cronologica.
La sua produzione oscilla, infatti, tra diversi stili per l’intero arco della carriera, iniziata proprio tra il 1893 e il 1908 a Merano, quando era telegrafista alle poste di Maia Bassa.
 

Klostersteig - Berglandschaft, nach 1930, Oel auf Leinwand, 83,8 x 83,5 cm.
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum Innsbruck.

 
Questa oscillazione si può chiaramente rintracciare nelle 53 opere visibili – alcune per la prima volta - a Castel Tirolo.
Si tratta principalmente di oli o tempere su tela, formati medi e grandi, con esempi anche di piccoli formati. Provengono per la maggior parte da collezioni private con alcune eccezioni (Museo regionale Ferdinandeum di Innsbruck).
Sono esposte in tre sale seguendo non tanto un filo cronologico, ma affinità stilistiche e tematiche.
La prima sala propone i paesaggi, sovente alpini; l’ultima, i ritratti.
Tra esse, in uno spazio intermedio, una videoproiezione presenta la grande mostra itinerante «Tiroler Kunst» (Arte tirolese) che nel 1925-26 toccò sette città tedesche e segnò l’apice del successo di Artur Nikodem.
Nonostante la miscela di influenze diverse, costanti nella sua pittura sono il fascino per la luce e i suoi effetti, il gioco di forme e colori.
 

Kreuz im Gebirge (Foehn), 1914, Oel und Tempera auf Leinwand, 66,3 x 74 cm, Courtesy Galerie Maier.
Innsbruck_Foto-Johannes Plattner.
 
 
«Ma è la riduzione la cifra dell’arte di Nikodem, ciò che lo rese così innovativo per il Tirolo, – spiega Elio Krivdić, storico dell’arte bosniaco trapiantato a Innsbruck, che insieme a Günther Dankl del Ferdinandeum ha curato l’esposizione di Castel Tirolo. – Le forme naturali e le persone sono ridotte all’essenziale, il paesaggio esteriore è ridotto, con l’aiuto anche dell’accentuato cromatismo, a quello interiore.
«In tutto e per tutto l’artista si rivela poco legato all’oggetto, in lui il figurativo tende all’astratto, – conclude Krivdić. – Ciò è evidente, ad esempio, in alcuni dipinti in cui Nikodem ritrae delle betulle: se non fosse per i tronchi tracciati in primissimo piano, non si riconoscerebbe alcun elemento naturale, oggettivo.»
 

Pferdeschlitten, 1923,  Oel und Tempera auf Leinwand, 15 x 16,5 cm_Privatbesitz_Foto-Johannes Plattner.
 
Dal 1920 Artur Nikodem, da dodici anni trasferitosi a Innsbruck, vive della propria arte e grazie a una piccola pensione. In questo periodo raggiunge l’apice della notorietà.
Dal 1933, con la degenerazione della politica tedesca e l’ascesa del nazionalsocialismo, le sue opere sono progressivamente ritirate dai musei tedeschi prima e da quelli austriaci poi; alcune di esse andranno disperse.
La mostra «Artur Nikodem (1870-1940) – Tra città e periferia» è visitabile al Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo fino al 3 giugno 2018. La accompagna un omonimo catalogo (ISBN 978-88-95523-23-I) in italiano e tedesco, 178 pp. illustrate a colori, acquistabile a 15 euro allo shop del museo.
 
Informazioni:
Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo, tel. 0473/220221 
[email protected].

Maedel aus Seis, Februar 1920, Oel auf Leinwand, 94 x 70 cm_Privatbesitz_Foto-Gernot Lazzari.