Si è spenta alla Rsa S. Bartolomeo la signora Marta Altadonna

Nata nel 1924, rimasta orfana, trovò la famiglia all’interno della amata struttura

>
Si è spenta, alla Rsa San Bartolomeo, la signora Marta Altadonna.
La sua è una storia che sembra appartenere a un tempo diverso da quello odierno: classe 1924, è giunta giovanissima, perché rimasta orfana, all’interno della struttura che al tempo era gestita dalle suore.
Qui ha trascorso tutta la sua vita e, non avendo familiari se non qualche lontano conoscente residente nella zona di Venezia, ha avuto nell’istituto cristiano prima e nell’Apsp poi, tutta la sua famiglia.
 
Dallo staff spiegano: «Fu accolta dalle suore che praticamente la adottarono e, fin da allora, lei si è sempre spesa per ripagare l’ospitalità. Ha sempre svolto piccoli lavori, di ogni tipo, soprattutto aiutando in lavanderia.
«Qui ha fatto la sua parte fino a davvero pochissimo tempo fa, quando le forze sono venute meno e ha dovuto, a malincuore, rinunciare.
«Il suo impegno non finiva qui: moltissima passione metteva nell’aiutare il cappellano: per preparare la chiesa ma anche per le letture; in pratica ha svolto anche, in parte, il ruolo di perpetua.»
 
Era una figura familiare, amica, tanto che quando è stata inaugurata la nuova struttura, a lei è stata anche data una piccola targa, per ringraziarla del suo impegno quotidiano.
Basti pensare che anche quando aveva qualche acciacco di salute, la sua principale preoccupazione era non poter andare ad aiutare in lavanderia.
Una di quelle persone che non danno nell’occhio, magari nemmeno ci si accorgeva di lei: insomma un esempio di umiltà e dedizione.
Alla Rsa tutti la ricordano con affetto e i tanti lavoratori che sono stati, di fatto, la sua famiglia, ci tengono a mandarle un ultimo saluto.