Coldiretti/Terranostra: nel 2025 turismo del cibo vale 9 mld

È la stima fatta dalle parti riunite nello stand Coldiretti a «Tuttofood»

Nei primi quattro mesi del 2025 il valore del turismo enogastronomico è salito a 9 miliardi di euro, con il cibo che rappresenta la prima voce di spesa delle vacanze in Italia, oltre alla motivazione principale per la scelta del Belpaese come luogo di villeggiatura.
È la stima di Coldiretti/Terranostra Campagna Amica diffusa in occasione del convegno «Campagna e città. Cucina italiana e turismo» organizzato nello stand Coldiretti a Tuttofood.
 
All’iniziativa hanno preso parte la Presidente di Terranostra Campagna Amica Dominga Cotarella, Alessandro Apolito (Capo servizio tecnico e Capo area innovazione e digitalizzazione Coldiretti), Carmelo Troccoli (Direttore Generale Fondazione Campagna Amica), Luciano Sbraga (vice Direttore Generale Fipe), Maddalena Fossati (Direttrice La Cucina Italiana), Eleonora Cozzella (Direttrice Il Gusto), Alessandro Negrini (Chef Aimo e Nadia), Luca Cammarata (Imprenditore agricolo, azienda agricola biologica Cammarata), Gianni Tarabini (Chef agriturismo La Fiorida, stella verde Michelin), Marco De Matteis (Filiera Pasta/Filiera Italia – Amministratore delegato De Matteis Agroalimentare Pasta Armando.
 
«I risultati di inizio anno e soprattutto dei ponti di Primavera – è il commento del presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi – dalla Pasqua fino al 1° maggio, confermano quanto il patrimonio enogastronomico sia centrale nell’esperienza della vacanza Made in Italy.
«Questo tesoro culturale – ricorda Barbacovi, – diffuso capillarmente su tutto il territorio nazionale come nella nostra regione, rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese.
«E proprio dalla valorizzazione delle tradizioni culinarie locali derivano molte delle opportunità di crescita del comparto turistico.»
 
A confermare il boom del turismo enogastronomico – rivela Coldiretti Trentino Alto Adige – contribuiscono migliaia di iniziative locali: dalle sagre paesane alle strade del vino, fino a una rete di oltre 26.000 agriturismi su scala nazionale che offrono esperienze autentiche legate alla cucina del territorio, oltre che ai vari settori, dall’enoturismo al turismo dei formaggi e dei prodotti tipici locali.
 
Un contributo decisivo all’affermazione dell’Italia come leader mondiale nella cucina tradizionale viene, infatti, da un’agricoltura tra le più sostenibili d’Europa.
Il Paese vanta 328 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute, 529 vini Dop/Igp, 5547 prodotti alimentari tradizionali e Campagna Amica: la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.
I suoi 400 agricoltori custodi offrono inoltre ai turisti la possibilità di scoprire ben 1.500 «sigilli» della biodiversità agricola: prodotti rari e antichi, spesso salvati dall’estinzione e riportati sulle tavole grazie all’impegno del mondo agricolo.

Questo straordinario patrimonio gastronomico è oggi protagonista di una candidatura per l’inserimento nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, a conferma del suo valore identitario e culturale.
Un’iniziativa che trova convinto l’81% degli italiani che la ritiene utile alla valorizzazione della cucina nazionale, secondo l’indagine di Notosondaggi a marzo 2025.
 
«Il cibo e la cucina sono più che mai il filo conduttore che lega e fa dialogare città e campagna, produttori e consumatori, uniti da un linguaggio universale: l’agricoltura di qualità, – ha sottolineato Dominga Cotarella, presidente di Terranostra Campagna Amica. – Ogni piatto racconta tradizioni, storie, identità.
«La filiera corta, i prodotti a km 0, stagionali, le espressioni della biodiversità, le denominazioni d’origine, l’accoglienza nelle aziende agricole, rappresentano territori e persone, che valorizzano la nostra agricoltura e connotano di autenticità il nostro turismo.»