Come descriversi in un colloquio senza sembrare banali

Evitare gli stereotipi, sì alla moderazione, massima concretezza e autentiucità

Quando si è alla ricerca di un nuovo lavoro, scrivere correttamente la lettera di presentazione e inviare un Curriculum chiaro, ordinato e professionale sono step essenziali per riuscire a fare colpo sull’Azienda a cui ci si propone. C’è però un altro passaggio cruciale da non dover sbagliare: il primo colloquio di lavoro.

In questo caso, sapersi descrivere efficacemente è essenziale per distinguersi dagli altri candidati e lasciare un'impressione positiva.
Tuttavia, a causa dell’inesperienza, dell’agitazione o del timore di commettere passi falsi, è facile cadere nell'uso di parole poco incisive che rischiano di risultare banali agli occhi dei recruiter. Come si può allora presentarsi in modo autentico e originale?

In questo articolo vogliamo suggerire alcuni aggettivi positivi per descriversi e alcune strategie che possono fare la differenza tra un colloquio di lavoro di successo e uno inefficace e deludente.
 
 Evitare gli stereotipi  

La prima strategia per affrontare un colloquio di lavoro al meglio è quella di evitare aggettivi stereotipati, che possono risultare generici e privi di sostanza. Ci sono infatti tutta una serie di termini divenuti estremamente banali: aggettivi come «affidabile», «determinato» o «dinamico», essendo utilizzati praticamente da tutti, si sono svuotati del loro reale valore e sono ormai poco efficaci.
Meglio puntare su parole in grado di riflettere realmente la propria personalità e raccontare le proprie competenze e qualità, lasciando da parte le descrizioni inflazionate.
 
 Sì alla moderazione  

Ci sono due cose da evitare assolutamente quando ci si descrive durante un colloquio di lavoro.
La prima è mostrare troppo ego, che potrebbe passare come arroganza e presunzione. Sì alla sicurezza di sé, ma mantenendo sempre quel livello di umiltà necessario a fare una buona prima impressione.

La seconda è essere troppo timidi: mostrarsi chiusi o silenziosi, oltre a rischiare di non far capire nulla di sé, può anche far passare l’idea di non credere abbastanza nelle proprie capacità e competenze e di essere insicuri. Inoltre, le Aziende moderne puntano molto su lavoratori in grado di comunicare efficacemente, quindi è importante mostrare di sapere esprimere le proprie idee in modo chiaro.
 
 Massima concretezza  

Un’altra strategia utile in un colloquio di lavoro è sostituire gli aggettivi con esempi concreti. Dopo essersi presentati a parole, è molto importante illustrare le proprie qualità attraverso esempi pratici tratti dalle esperienze fatte.
Ad esempio, invece di dire «ho acquisito il massimo livello di problem solving», è più opportuno e funzionale raccontare un episodio specifico in cui questa capacità ha portato effettivamente alla risoluzione rapida di un problema complesso.
Le Aziende vogliono dipendenti capaci di lavorare in modo autonomo, quindi questo aspetto è generalmente molto apprezzato e tenuto in considerazione.
 
 L’autenticità vince sempre 

In un colloquio di lavoro, come in ogni altro momento della vita, l’autenticità vince sempre. Il consiglio, per far colpo su un recruiter, è scegliere la strada della sincerità: evitare di esagerare o attribuirsi qualità che non si possiedono e puntare invece su qualità e abilità personali reali che possono apportare valore all'Azienda, elencando anche le competenze che si vorrebbero acquisire o migliorare.
Una presentazione onesta e ponderata è sempre più efficace di una lista di aggettivi altisonanti ma vuoti o di storie inventate e finte.