Dal 1416 al 1510, quasi un secolo con la Serenissima
La Rovereto Veneziana, una grande festa popolare tra storia, radici e futuro
Rovereto è stata sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1416 al 1510, quasi un secolo che ha lasciato un'impronta significativa sulla nostra Città, specialmente nel suo sviluppo economico e sociale e nella fortificazione del Castello, non a caso chiamato anche Castel Veneto.
I due torrioni del Castello portano infatti i nomi di Paolo Malipiero e di Gerolamo Marino, due tra i primi Podestà di Rovereto della Repubblica del Leone alato tra la seconda metà del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.
Va aggiunto che decisivo per lo sviluppo economico di Rovereto fu l'atto della Serenissima Repubblica di Venezia, nel 1417, grazie al quale la Città di Rovereto poté godere dell’esenzione dal dazio di consumo a beneficio dell’attività tessile, in particolare della seta, che diede nel Seicento e nel Settecento a Rovereto e alla Vallagarina un significativo benessere e le mise, tramite il fiume Adige, in proficuo collegamento con il centro Europa e con il Mar Adriatico.
Nel prossimo 2026 saranno, pertanto, 610 anni dall’inizio di una Rovereto avente a riferimento quale proprio padrone la Repubblica di Venezia, pur avendo ottenuto dalla stessa molti diritti e poteri autonomi in termini amministrativi.
La Repubblica di Venezia, infatti, in quei secoli conquistò molti territori nel nord della nostra penisola italiana, come pure in Istria, lungo la costa adriatica dalmata e in molte isole del Mediterraneo.
Avendo l’intelligenza, però, di lasciare una locale capacità di governo assai importante.
Fu, forse, il «segreto» dei suoi successi. Del resto, pensiamo solo che il Doge era eletto da una rappresentanza aristocratica del popolo di Venezia, una forma di democrazia inconsueta per quel tempo, e certamente non sempre ben vista da altri Stati, regni e imperi allora esistenti in Italia e in Europa.
Ritorniamo all’importante anniversario che cade per Rovereto nel 2026: 610 anni, non pochi, ma giusti, a parer mio, per ricordare degnamente questa storia esclusivamente roveretana e lagarina.
Infatti, va sottolineato, che Trento e il resto del Trentino non conobbero l’occupazione veneziana.
Anzi, il Principe Vescovo di Trento ebbe modo di contrastarla con più battaglie. Famosa e decisiva fu quella di Calliano del 1487, in cui fu ucciso Roberto da Sanseverino d’Aragona, guerriero mercenario al soldo di Venezia.
Ora riposa nella cattedrale di Trento.
Ad inizio del 2000 Rovereto festeggiò credo per due anni di seguito questa ricorrenza storica, poi il nulla.
Peccato. Ricordo con piacere gli amici di Thiene, vestiti in costume, presentare vari lavori artigianali di quei secoli.
E poi gli amici di Chioggia proporre i loro gustosi piatti di pesce della Laguna veneta.
E poi Sindaco e Giunta municipale di Rovereto in splendidi costumi del Quattrocento (!).
Ma soprattutto, tanta gente e molta comprensibile allegria nelle piazze e nelle vie storiche della nostra amata Città di Rovereto.
Dove giustamente Trento tra pochi giorni, dal 20 al 26 giugno, propone le Feste Vigiliane, con un programma ricco di storia, costume, tradizione popolare e giusta goliardia, non vediamo perché Rovereto non possa ritornare a festeggiare in maniera coinvolgente il quasi secolo in cui visse sotto il dominio della Repubblica di San Marco.
Non è casuale, a tal proposito, che la Chiesa principale di Rovereto sia dedicata proprio a San Marco e che sulla sua facciata sia ben visibile un Leone alato.
E poi Vicolo e Torrione Basadonna, Via della Terra, Via Rialto con la Porta San Marco, Via Portici, Piazza delle Erbe, Piazza del Grano, a cosa ci fanno pensare?
Ala, con la sua apprezzatissima manifestazione denominata «Ala, Città di Velluto», ricorda più che degnamente un passato ricco di intraprendenza e di un minimo di primo benessere.
Ma parimenti, potremmo citare molte altre Città italiane, che con una festa popolare ricordano e festeggiano ogni anno un passato alla base del loro oggi e foriero ancora di tante emozioni.
Pensiamo ad Arezzo con il «Gioco della Giostra», Pisa con il «Gioco del Ponte», Siena con il «Palio delle Contrade», e per l’appunto Trento con le «Feste Vigiliane».
Perché non riproporre la suggestiva Festa della «Rovereto Veneziana» a partire proprio nel 2026, a 610 anni dall’arrivo in Vallagarina della Repubblica di Venezia?
Paolo Farinati