«Dalla materia all’arte morbida» a Villa Margoni – Di Daniela Larentis
28 artisti da cinque nazioni in dialogo con storia e materia, tra installazioni, suoni e visioni a Madrano, Pergine Valsugana – Mostra aperta fino al 30/6/2025

>
È stata inaugurata il 14 giugno a Villa Margoni, nella frazione di Madrano a Pergine Valsugana, la mostra internazionale di arte contemporanea «Dalla materia all’arte morbida», visitabile fino al 30 giugno 2025.
Ideata dagli artisti Antonello Serra e Mirko Demattè e curata da Giuseppe Tasin, l’esposizione coinvolge 28 artisti provenienti da cinque nazioni e si sviluppa all’interno della suggestiva cornice cinquecentesca della villa, trasformata in spazio di dialogo tra linguaggi, materie, forme e sensibilità diverse.
Alla mostra è collegato un articolato programma di eventi culturali curato da Roberta Bove, con concerti, letture, proiezioni cinematografiche e una tavola rotonda conclusiva, prevista per domenica 29 giugno 2025 alle ore 18:00, dedicata a una riflessione sulla situazione dell’arte contemporanea in Trentino, curata da Warin Dusatti e condotta da Giuseppe Tasin.
L’iniziativa si propone come un viaggio artistico e concettuale che attraversa la storia e i materiali, dalla solidità della pietra, del ferro, del legno, fino alla leggerezza e all’impalpabilità degli arazzi, dei tessuti, della fotografia e del film.
Una trasformazione che non è solo tecnica o formale, ma simbolica, come racconta nel suo contributo in catalogo l’ideatore della mostra, l’artista Antonello Serra:
«Il progetto artistico che io e Mirko Demattè, con il supporto di Roberta Bove e Monica Zarba, abbiamo voluto realizzare, aspira a rappresentare attraverso opere contemporanee il percorso dell’arte negli ultimi secoli.
«Sicuramente una sfida per i 28 artisti qui riuniti in rappresentanza di varie province italiane e di cinque nazioni.
«La villa cinquecentesca che ospita la mostra, Villa Margoni, è la prima tra le opere d’arte che si può ammirare e fa da scrigno a tutte le altre opere che raccontano il percorso dalla solida materia ai morbidi stendardi e infine all’impalpabile fotografia.
«La cornice di Villa Margoni non è casuale poiché il ’500 italiano è stato un periodo artistico di grande fermento, con arazzi e stendardi in bella mostra nelle dimore dei nobili dell’epoca, così come dipinti e statue in vari materiali adornano i giardini, i cortili e le ville […]».
Giuseppe Tasin arricchisce questa visione, sottolineando come «il viaggio che propone questa mostra vi condurrà ad esplorare la transizione da materiali solidi come pietra, ferro e legno verso concezioni più eteree dell’arte, come arazzi, stendardi, stoffe, fotografia, proiezione e film […].
«Questo viaggio ci mostra che ogni forma d’arte ha la sua importanza e il suo fascino. Essa non è solo un modo per esprimere la creatività, ma anche un mezzo per esplorare le diverse culture, le diverse emozioni, le diverse storie, le diverse umanità […].
«L’arte, nella sua essenza più profonda, non è semplicemente una creazione estetica, ma anche un veicolo di emozioni e comunicazione: un ponte tra l’uomo e il mondo, un modo per dare senso all’umana esistenza.»
Roberta Bove, curatrice degli eventi, aggiunge:
«Quando mi è stato chiesto di collaborare all’organizzazione della mostra Dalla materia all’arte morbida, ho colto con entusiasmo l’opportunità di intraprendere un’esperienza che si preannunciava come profondamente introspettiva.
«Incontrare artisti ed opere, vivere in prima persona l’allestimento di un’esposizione mirabile all’interno di una straordinaria villa cinquecentesca è stato un momento intenso e coinvolgente e, di conseguenza, ho pensato di ampliare la proposta iniziale coinvolgendo musicisti e letterati, realizzando un’ideale commistione fra diversi canali espressivi dell’Arte.
«L’adesione degli artisti e degli intellettuali interpellati è stata immediata […]».
Tra i musicisti coinvolti figurano Nicola Fattori (batteria), i pianisti Diego Salvagna, Nicola Gentilini, Martino Frisanco ed Edoardo Maria Crepaldi (presenza costante durante il periodo espositivo), i violinisti Moreno Fabbro ed Erica Ropelato, il duo flauto-pianoforte di Sara e Fabia Boscardin, il duo violoncello-clarinetto di Viola e Aurora Pagano, e il soprano Iryna Dynnikova.
L’elenco di scrittori, filosofi e poeti comprende Mauro Stenico, Tommaso Clemente, Riccardo Mazzeo, Emiliano Faccio, Sara e Luce Conci, Marco Bertuzzi, Orietta Lunardelli, Andrea Crepaldi e lo stesso Moreno Fabbro.
In ambito cinematografico sono protagonisti i giovani cineasti Giacomo Nones e Stefano Lucchini, autori di un’opera accompagnata dalla colonna sonora originale firmata da Edoardo Maria Crepaldi.
Gli artisti in mostra sono: Adele Beltran; Cecilia Benedetti; Stefano Benedetti; Osvaldo Cibils; Mirko Demattè; Marina Desogus; Piergiorgio Doliana; Daniela Evangelisti; Concetto Fusillo; Helena Gath; Anahita Ghayoomi, Alessandro Gretter; Carles Guitart; Rosy Imbrogno; Lome (Lorenzo Menguzzato); Mariella Martinelli; Maria Grazia Medda; Alessandro Muscas; Giacomo Nones; Luciano Olzer; Michela Pedron; Maria Pia Pintarelli; Pep Ribé; Antonello Serra; Genoveffa Serra; Marina Torchio; Maria Grazia Tuveri; Monica Zarba.
«Dalla materia all’arte morbida» è dunque molto più di una semplice esposizione: è un racconto aperto che intreccia le forme della contemporaneità alle risonanze della storia.
Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 17:30 alle 21:00, e il sabato e la domenica anche la mattina, dalle 10:00 alle 12:00. Un appuntamento da non perdere per chi ama l’arte come spazio di riflessione, esperienza e relazione.
Daniela Larentis – [email protected]