Il Consiglio dei Ministri impugna la legge elettorale trentina
Secondo il Governo la Provincia autonoma di Trento non può concedere il terzo mandato al presidente
Va precisato che la Lega (partito di Fugatti) ha votato contro, ma l’impugnazione è passata lo stesso.
Il Governo ritiene che il Consiglio provinciale di Trento non possa concedere il terzo mandato al presidente eletto direttamente dai cittadini. Se fosse eletto dal Consiglio provinciale, sarebbe diverso, come accade a Bolzano.
Questo non vuol dire che la legge provinciale venga cancellata, ma che la Corte Costituzionale dovrà decidere sull’impugnazione.
In generale, il nostro parere è che il Parlamento dovrebbe porre un limite solo oltre la terza legislatura, consentendo così agli elettori di esprimersi come ritengono più opportuno.
Per quanto riguarda lo specifico, inoltre, riteniamo che lo Statuto di autonomia conceda ampio margine di manovra al Consiglio sulla legge elettorale.
Ciò premesso, però, riteniamo che il terzo mandato non farebbe bene alla Pubblica Amministrazione Trentina.
Ci spieghiamo.
Il presidente trentino ha un potere quasi assoluto su quasi tutto, ad esclusione cioè di magistratura, forze armale, politiche monetarie.
La macchina amministrativa provinciale è perfettamente funzionante, ma complessa.
Nella prima Legislatura il presidente si guarda intorno, dando pieno ascolto ai funzionari.
Nella seconda Legislatura il presidente inizia a dominare la situazione e agisce di testa sua.
Nella terza Legislatura, il presidente potrebbe divenire dispotico, come è apparso Dellai che è stato eletto tre volte, due delle quali a suffragio diretto.
In più, un particolare non di poco conto.
Se il Consiglio provinciale di Bolzano volesse sfiduciare Kompatscher, potrebbe farlo con un semplice voto di maggioranza e nominarne uno nuovo.
Se il Consiglio provinciale di Trento volesse sfiduciare il presidente eletto dal popolo, potrebbe farlo, ma sapendo che in questa maniera si dovrà procedere a elezioni anticipate, e per la sola durata rimanente della legislatura.
Praticamente, con questo risvolto, il presidente trentino risulta irremovibile.
GdM