Il Governo impugna il terzo mandato: il parere di Ugo Rossi

L’ex presidente: «Adesso tornare al proporzionale ed eliminare elezione diretta»

Premetto che è sempre un dispiacere quando una legge di una provincia autonoma viene impugnata. Non c'è da gioire quindi.
Ma semmai necessario riflettere ed essere oggettivi.
A questo proposito bisogna dire onestamente che il governo non poteva non impugnare e non è una questione politica ma di diritto costituzionale.
Vero che abbiamo piena competenza in materia di leggi elettorali e di forma di governo e che spetta a noi legiferare e non può farlo lo Stato.
 
Ma altrettanto vero che possiamo e dobbiamo farlo nel rispetto della Costituzione e dei suoi principi fondamentali.
Il divieto di terzo mandato quando c'è elezione diretta è un principio fondamentale (nel merito si può anche discutere ma è così!).
Non solo lo dice chiaro la Corte Costituzionale ma la stessa riforma del centro destra che vuole il premierato con elezione diretta prevede tale divieto, proprio in ossequio a tale principio.
Ecco perché il governo non poteva non impugnare.
 
Su un piano più politico e di prospettiva esisteva una via praticabile e secondo me utile al Trentino: eliminare l'elezione diretta e far come Alto Adige: il presidente della Provincia viene eletto dal Consiglio Provinciale dopo le elezioni partendo dalla proposta del partito che ha avuto il maggior numero di voti alle elezioni con sistema proporzionale.
In questo modo anche l'attuale Presidente della Provincia potrebbe (se il suo partito fosse il primo e attorno a lui si formasse una maggioranza) diventare presidente per la terza volta.
Inutile sottolineare come un sistema di questo tipo favorisce una maggiore forza delle maggioranze a traino «territoriale» rispetto ai partiti nazionali e in definitiva una maggiore autonomia dei governi provinciali rispetto all'assetto nazionale.
 
Spiace che il Patt in primis ma anche le altre forze che si considerano «civiche e territoriali» non abbiano subito considerato e lavorato per questa possibilità perché avrebbero potuto condizionare in questo senso la maggioranza che poi ha votato per il terzo mandato.
Insomma avrebbero potuto dire: nessuna preclusione a immaginare un terzo mandato dell'attuale presidente ma dentro un contesto completamente diverso, utile al futuro dell'autonomia.
Se lo avessero fatto avremmo avuto una nuova legge elettorale esercitando in pieno la nostra competenza in materia e non ci sarebbe stata nessuna impugnativa.
Non so se siamo ancora in tempo ma forse ci si può' ancora pensare.
 
Ugo Rossi