Il monito di Draghi all’Europa: «Non c’è più tempo da perdere»
«Non c’è spazio per continuare ad andare avanti con lo sguardo rivolto all’indietro. Il Mondo di ieri non c’è più» – Ma si deve cominciare dalla Costituzione Europea
Draghi lo avevamo ascoltato quando, prima delle elezioni europee, aveva annunciato che «l’Europa aveva iniziato una lunga agonia». Ma sembra che lo abbiamo sentito solo noi, perché non è cambiato nulla.
L’altro giorno a Coimbra, in Portogallo, ha rincarato la dose. E ha fatto bene, dato che le sue parole non erano state raccolte. L’Unione Europea sembra refrattaria ad ogni monito.
Secondo Draghi, la Guerra russo-ucraina e i dazi di Trump hanno solo dato il colpo di grazia a un sistema rimasto sostanzialmente immobile da trent’anni.
E Mattarella gli ha dato man forte, con una feroce citazione di Puccini: «Nessun dorma, l’Europa agisca e superi le ritrosie che frenano l’integrazione. Il cambiamento è iniziato da tempo».
Draghi ha ammonito gli europei: «non c’è più tempo». Non c’è spazio per continuare ad andare avanti con lo sguardo rivolto all’indietro. È tutto da rifare, non da aggiustare.
Per lui cercare di preservare il mondo di ieri - «ormai in mille pezzi» - rischia di tradursi in uno spreco di energie economiche, politiche e umane.
Draghi avverte: «Gli eventi recenti sono un punto di rottura».
Come dire che neanche un accordo sui dazi fra Stati Uniti ed Europa o una ricomposizione della guerra in Ucraina riporteranno l’Occidente al suo passato di venti o trent’anni fa.
Tradotto in termini duri, l’Europa sta andando in pezzi. Quindi, citando un’altra frase storica, «Qui si fa l’Europa o si muore».
Ora come ora siamo un insieme di (pochi) stati che provano a trovare un accordo problema per problema, quando invece solo un’Unione Europea più sovrana e attrezzata a decidere potrebbe ritrovare il proprio posto nel Mondo Occidentale.
I giovani non credono all’Europa. E questo è spaventoso, dato che non hanno idea di cosa fosse l’Europa prima dell’Unione. Però stanno interpretando quello che vedono: un’Europa capace solo di vietare e inesistente per tutto il resto.
Mas non si può fare a meno dell’Unione Europea: va solo rifatta. E alla svelta.
Si deve cominciare da una Costituzione europea, condivisa e approvata da tutti gli Stati che la compongono. Una Costituzione che attribuisca all’Europa una concreta sovranità e i cui leader vengano eletti direttamente dal popolo dell’Antico Continente.
GdM