JWOC 2025: il Trentino firma un Mondiale da ricordare

Oltre 20.000 presenze, 350 atleti da 41 Paesi, un migliaio di amatori per la «5 Days of Italy», un indotto da oltre 3 milioni di euro

Photo Credits: Eszter Kocsik.

C’era qualcosa di magico nei sorrisi stanchi ma felici degli atleti, nella dedizione dei volontari, nel calore delle comunità trentine che hanno abbracciato l’orienteering con entusiasmo e passione. I JWOC 2025, i Campionati Mondiali Giovanili di Orienteering, si sono chiusi giovedì 3 luglio lasciandosi alle spalle non solo mappe, bussole, titoli e medaglie, ma soprattutto un’impronta profonda nel cuore di migliaia di persone. Un evento sportivo, sì, ma anche una festa di condivisione, cultura, natura e futuro.
 
Cinque le giornate di gara con quattro location coinvolte,Levico Terme, Cembra, Fornace e Baselga di Piné, oltre 350 atleti provenienti da 41 Paesi a cui si sono aggiunti un migliaio di amatori che son dati battaglia nell’ambito della 5 Days of Italy. Un altro successo organizzativo del Trentino, come raccontato dalle parole del Presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti.
 
«È stata un’esperienza indimenticabile che centinaia di giovani atleti ricorderanno a lungo», ha dichiarato Fugatti. – «In questa settimana orientisti di tutto il mondo hanno ammirato le bellezze di un territorio che si presta all’organizzazione di eventi di questo tipo e respirato la tipica accoglienza trentina.»

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E non è un caso che Fugatti sottolinei anche l’importanza strategica dell’evento, in vista di un inverno che si preannuncia da ricordare per il Trentino. «Da parte nostra c’è la soddisfazione nel vedere un nuovo successo organizzativo di un importante evento internazionale nella nostra Provincia, che si sta preparando ad accogliere il prossimo anno le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali.»
 
I JWOC 2025 hanno superato l’esame a pieni voti. Un concentrato di efficienza e ospitalità che ha coinvolto anche il tessuto associativo e il mondo produttivo del territorio, e che ha mostrato al mondo quanto il Trentino sia diventata una delle culle a livello mondiale per quanto concerne gli sport outdoor.
Soddisfazione anche nelle parole diAlessandro Santuari, Sindaco di Baselga di Piné e numero uno di un comitato organizzatore che ha visto protagoniste sei società locali, Orienteering Piné, Trent-O, Panda Valsugana, Crea Rossa, Gronlait Team e Orienteering Pergine.
 
«Abbiamo avuto la fortuna di giornate splendide con un bellissimo sole. I nostri volontari sono stati incredibili dedicando settimane intere all’organizzazione. Abbiamo ricevuto i complimenti dei Paesi culla della disciplina: ci hanno detto che un Mondiale così ben organizzato non lo avevano mai visto.»
 
I primi numeri suonano come una conferma: oltre 20.000 presenze registrate sul territorio tra fasi di preparazione, allenamenti ed eventi, con un indotto economico stimato in oltre 3 milioni di euro. Ma non si tratta solo di economia: il valore più grande dei JWOC è quello umano, sociale e ambientale.
«Abbiamo cercato di promuovere iniziative volte a contenere i consumi e ridurre l’impatto sull’ambiente. I JWOC sono un evento che lascia un’eredità importante, anche in ottica futura. Con la collaborazione di tutti, abbiamo le carte in regola per cogliere altre grandi opportunità e toglierci nuove soddisfazioni», ha concluso Santuari.

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Il legame con il territorio emerge ancora una volta come chiave del successo: laValsugana, la Val di Cembra e l’Altopiano di Piné sono aree perfette per la pratica dell’orienteering a pochi chilometri da Trento, caratterizzate da un tessuto di volontariato solido e appassionato che ha fatto la differenza, come ha sottolineato anche il numero uno della FISO - Federazione Italiana Sport Orientamento, Alfio Giomi.
«Con pochissimo tempo a disposizione, il comitato organizzatore di questi Mondiali si è reso protagonista di un autentico miracolo. È stato uno spettacolo bellissimo, di cui tutto lo sport italiano credo debba andare fiero.»
 
«I JWOC sono la manifestazione più bella che si possa organizzare, perché investire sui giovani deve essere la mission di qualsiasi federazione sportiva. Insegnare ai nostri ragazzi a dare il meglio di sé nell’ambito dell’etica, nel rispetto delle regole e degli avversari, è il messaggio più forte che possiamo dare», il messaggio del numero uno della FISO.
I JWOC 2025 hanno fatto molto più che assegnare medaglie. Hanno creato connessioni tra giovani di 41 Paesi diversi, tra atleti e territorio, tra il presente e un futuro che si annuncia ricco di opportunità. L’orienteering, con la sua miscela di tecnica, strategia e contatto con la natura, si è dimostrato ancora una volta uno sport dal forte impatto educativo. 
 
Si sono spenti i riflettori sul JWOC 2025, ma resta accesa la luce di un entusiasmo contagioso, di una comunità capace di fare squadra, di un’organizzazione che ha dimostrato quanto si possa sognare in grande. E se è vero che l’orienteering insegna a trovare la strada, allora si può dire con certezza che in Trentino la strada imboccata è quella giusta.