JWOC al rush finale: cechi sugli scudi, cresce l’Italia

Due medaglie d'oro per i Paesi scandinavi, una a testa per Norvegia e Svezia

Photo Credits: Eszter Kocsik.
 
Con quattro medaglie in tre giorni è la Repubblica Ceca di Bolehovsky e Dittrichova la mattatrice dei Mondiali di orienteering in Trentino. 
Due medaglie d'oro per i Paesi scandinavi, una a testa per Norvegia e Svezia. 
Segnali importanti anche dall’Europa centrale con una grande Svizzera e un’Italia che si affaccia alle posizioni che contano. Mercoledì si torna in gara a Baselga con la Middle Distance
Dopo tre giorni di competizioni col coltello fra i denti è arrivato il meritato giorno di riposo per 350 giovani orientisti di 41 Paesi al mondo impegnati ai Campionati del Mondo Juniores in Trentino. 
 
Il meglio dell’orientismo mondiale si è lasciato alle spalle l’intero programma di prove urban e la Long Distance di Fornace. 
Fino a mercoledì 2 luglio, i JWOC 2025 riprenderanno con la Middle Distance di Baselga di Piné che precederà di ventiquattro ore le Forest Relay di giovedì 3 luglio, atto conclusivo della rassegna iridata in Trentino. 
 
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I JWOC hanno fin qui confermato la forza giovanile della Repubblica Ceca, che dopo le nove medaglie incamerate nell’edizione di casa nel 2024 è già a quota quattro podi in questo 2025. 
Se Daniel Bolehovsky può essere già considerato il volto di questi Campionati del Mondo con tre medaglie in tre gare (due d’oro e un argento), Lucie Dittrichova rappresenta la più lieta delle conferme: lei che proprio nel 2024 ai JWOC si era rivelata a livello mondiale. 
Segnali di crescita anche dalla Polonia e dall’Ungheria di Rita Maramarosi: la campioncina magiara ha mostrato doti tecniche innate, è mancata la vittoria ma il futuro è dalla sua parte.
 
Due le medaglie d’oro combinate della Scandinavia, una a testa per Norvegia e Svezia: se i norvegesi si sono confermati una nazionale solida, con tanti piazzamenti a fronte di una sola medaglia, l’oro di Jonas Fenne Ingierd nella sprint, la Svezia è stata capace di offrire qualche acuto in più. 
Oltre all’oro di Freja Hjerne nella Long Distance sono arrivati gli argenti di Wilmer Selin, sempre nella gara più lunga, e della Mixed Relay del primo giorno. 
Ferma a quota zero la Finlandia che punta forte su Elli Punto per rompere l’incantesimo nei prossimi giorni.
 
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Favorite dal contesto alpino, profondamente diverso sotto il profilo morfologico rispetto alle gare che si disputano in Scandinavia, erano attese alla vigilia anche le nazionali dell’Europa centrale. 
La Svizzera ha rispettato pienamente le aspettative con 3 medaglie all’attivo (un oro e due argenti), ma anche Francia e Spagna hanno dimostrato di essere in crescita. 
Per l’orientismo iberico è arrivata addirittura la medaglia di bronzo nella Long Distance maschile con Alejandro Garrido Diaz.  
 
Buono anche il Mondiale della Nazionale di casa, l’Italia, che pur ancora lontana dalle potenze mondiali ha mostrato evidenti segnali di crescita. 
In questo senso si colloca la bella prova del trentino Paride Gaio nella sprint maschile, conclusa all’undicesimo posto e non lontano dalla zona medaglie. 
A livello femminile è stata la brianzola Silvia Di Stefano la migliore della squadra azzurra guidata dal CT Stefano Raus. 
 
 Il medagliere  

1.    Repubblica Ceca: 2 Ori, 1 Argento, 1 Bronzo
2.    Svizzera: 1 Ori, 2 Argento
3.    Svezia: 1 Ori, 2 Argento
4.    Norvegia: 1 Oro
5.    Polonia: 1 Argento
6.    Ungheria: 2 Bronzi
7.    Spagna: 1 Bronzo