Lettere al Giornale – Lettera firmata
«Dove c'è consumo di droga, c' è chi la porta, chi la compra e chi la vende»
Ad un mese e mezzo dalla mega operazione «Sciabolata» che tra le altre cose pareva aver fatto tabula rasa del narcotraffico a Trento e su parte del territorio turistico trentino, un giovane padre è stato trovato morto come un sacco di rifiuti in un cespuglio per probabile overdose.
Cosa che tra il resto non succedeva da molto tempo in luogo pubblico, a fronte dei moltissimi casi nel privato, che vengono descritti ambiguamente come generici malori, morte improvvisa, nel sonno, ecc.
Come un'Araba fenice di veloce resurrezione dalle proprie ceneri, il traffico è dunque ripreso velocemente, ma l' impressione più realistica è che l' operazione di «pulizia» messa in atto sia stata molto parziale, solo di facciata, intere consorterie anche collegate a quanto emerso dall'indagine continuano ad operare a pieno ritmo, molti sanno e vedono (e non mi riferisco alla palese attività di dettaglio dei c.d. pesci piccoli), ma non parlano e i rarissimi che si sono smarcati da questa logica omertosa sono stati accolti dall' indifferenza o da velatissime, allusive azioni intimidatorie anche da esponenti dei poteri preposti, altri invece senza remora esplicitamente minacciati di pesanti ritorsioni per aver scoperto la conduzione dell'attività illecita di qualcuno di questi intoccabili.
Così in città spaccini storici e noti continuano indisturbati la loro spola tra centro e piazza Dante, collaborando con galoppini e galoppine dalla doppia vita, dediti ad es. al confezionamento delle dosi, gestori di bar, negozianti, albergatori e/o ristoratori, italiani e stranieri, seppur alcuni attenzionati dal sopradetto blitz, sono rimasti intonsi nonostante la talvolta visibile anche spudorata attività illecita in associazione e reciproca collaborazione.
Tutto come nei migliori contesti mafiosi.
Viene da dire, vista la immane e ancora oscura tragedia che ha colpito la famiglia Agostini al centro dell' inchiesta sopra detta, che loro siano assurti a vittime sacrificali (e sacrificabili...), a fronte di altri vertici rimasti impuniti e probabilmente protetti, anche da rappresentanti di istituzioni riverite, parliamo di gente danarosa della Trento-Trentino bene, perché, in modo assiomatico e incontestabile la dinamica dappertutto è: «dove c'è consumo di droga, c' è chi la porta là e chi la compra e la vende» (Nicola Gratteri, Procuratore capo di Napoli, parlando proprio della ormai radicata presenza della criminalità organizzata in provincia).
Lettera Firmata
(Nota: iI nostro giornale pubblica lettere senza la firma dopo aver letto il contenuto e dopo aver accertato l’identità di chi l’ha inviata)