Lettere al Giornale – Paolo Farinati

La «Ghianda d’Oro», la possibile Onorificenza della Città di Rovereto

Ogni Città ha in sé e nella propria storia la volontà e l’onore di assegnare a proprie cittadine e cittadini meritori una giusta Onorificenza. Citiamo «L’Aquila di San Venceslao» per la Città di Trento, «L’Archiginnasio d'oro» per il Comune di Bologna, il «Fiorino d’Oro» per il Comune di Firenze, e potrei continuare citando altre centinaia di Onorificenze cittadine.
Il nostro Comune di Rovereto prevede nel proprio Statuto solo la «Cittadinanza Onoraria», un’Onorificenza certamente importante, ma forse poco originale e poco legata alla ricca storia della nostra Città.
 
Il prossimo martedì 17 giugno 2025 il Consiglio comunale di Rovereto assegnerà al prof. dr. Gino Gerosa una «Benemerenza cittadina» per la sua lunga e meritoria attività professionale quale cardio-chirurgo a livello mondiale. 
Non sto qui ad elencare quanto fatto e previsto di fare da parte del prof. Gerosa, è ormai molto noto, mi limito a dire che accanto ad interventi cardio chirurgici impensabili fino a pochi mesi fa e da lui eseguiti recentemente con successo, è sua l’imminente «creazione» di un cuore artificiale di piccole dimensioni e capace, anche per questa sua decisiva prerogativa, di dar vita a una nuova era della cardio chirurgia, capace di salvare certamente milioni di persone nel mondo intero.
 
Il prof. Gino Gerosa è nato a Rovereto nel 1957, nella nostra Città ha ancora moltissimi amici, che ama frequentare con grande piacere.
È proprio in questa occasione che mi è maturata un’idea, anche dopo un breve ma sempre fruttuoso dialogo di questi giorni con il Sen. Renzo Michelini. Assegnare una «Benemerenza Cittadina» ad una persona che è nata a Rovereto, seppur residente da anni in altro Comune, mi sembra un po’ riduttivo.
 
Perché non dotare a questo punto da Statuto la Città di Rovereto di una sua particolare e giusta Onorificenza? 
L’idea è quella della «Ghianda d’Oro», frutto della grande Quercia, simbolo della nostra Città. 
Ma rispetto al grande albero, il suo frutto, ovvero la «Ghianda», assume un significato più ampio e più profondo. In quanto frutto della quercia, la «Ghianda» è simbolo di una vita che continua, è seme di un futuro altrettanto visionario, laborioso, coraggioso, determinato, ricco di benessere per la propria e altrui comunità.
 
Ecco perché mi permetto dare alla Sindaca, alla Giunta e al Consiglio comunale di Rovereto questa mia umile, ma credo significativa, indicazione.
 
Paolo Farinati,
Consigliere comunale del Gruppo del PD e del PSI di Rovereto