Lunedì 12 maggio, «Giornata internazionale dell'infermiere»
L’assessore Tonina: «Ulteriori risorse per il personale con l’assestamento di bilancio»
Oltre 200 infermieri e infermieri pediatrici hanno preso parte oggi al momento celebrativo della Giornata Internazionale dell’Infermiere, un’occasione che si è confermata non solo come momento di riconoscimento del lavoro quotidiano degli operatori sanitari, ma anche come spazio di confronto sulle sfide del sistema sanitario.
Al centro dell’edizione 2025, il messaggio condiviso dalla categoria: «Insieme costruiamo salute», un invito alla collaborazione interprofessionale e alla visione di squadra.
All’appuntamento, ospitato nella sala della Filarmonica a Trento, è intervenuto l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina che, nel ringraziare il presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Trento Daniel Pedrotti, ha ribadito l’importanza strategica degli infermieri, definendoli «la spina dorsale del nostro sistema sanitario», e riconoscendo ai professionisti un ruolo centrale, non solo nella cura, ma anche nel sostegno e nella relazione con le persone: «Quella dell’infermiere è una professione che sa unire competenza tecnica e umanità, presenza clinica e vicinanza emotiva. È un lavoro che richiede dedizione, coraggio e grande senso di responsabilità».
In sala erano presenti anche la presidente della Consulta Provinciale per la Salute, Elisa Viliotti e i rappresentanti delle diverse professioni sanitarie.
L’assessore Tonina ha sottolineato come la professione infermieristica sia oggi più che mai protagonista delle politiche sanitarie, soprattutto nel contesto della sanità territoriale e nella realizzazione delle Case della comunità.
Per questo motivo, «l’Amministrazione provinciale - in stretto raccordo con l’Ordine - è impegnata a costruire un sistema che valorizzi le competenze e metta al centro il benessere dei professionisti sanitari.
«Dobbiamo garantire sicurezza, condizioni dignitose ed eque, perché chi protegge la salute degli altri deve sentirsi protetto a sua volta.»
Tonina ha ricordato alcune misure già avviate in collaborazione con Apss, volte a rafforzare i controlli e la presenza di presidi di tutela nei contesti più a rischio.
Fondamentale, secondo l’assessore Tonina, sarà continuare a lavorare sul rafforzamento della formazione avanzata, ma anche sulla gratificazione:
«Abbiamo definito il profilo dell’infermiere di comunità, introdotto la figura del direttore assistenziale e avviato percorsi di formazione avanzata.
«Ora dobbiamo consolidare e ampliare questi strumenti.»
L’esponente della Giunta ha quindi annunciato l’impegno a stanziare ulteriori risorse per il personale del comparto in occasione dell’assestamento di bilancio, che approderà in Consiglio a luglio:
«Non possiamo limitarci ai ringraziamenti. Dobbiamo dimostrare con i fatti che riconosciamo il ruolo strategico degli infermieri, anche attraverso strumenti concreti e stanziamenti adeguati.
«Così favoriamo l’avvicinamento di nuovi giovani alla professione. Serve nuova linfa.»
Il presidente dell’Ordine, Daniel Pedrotti ha sottolineato come «la salute non si improvvisa, si costruisce».
E si costruisce insieme, con i cittadini, le istituzioni, le altre professioni sanitarie e i decisori politici.
«In questa direzione – ha detto il presidente, – gli infermieri sono centrali per il futuro della salute e dell’assistenza, soprattutto in una società che invecchia e ha sempre più bisogno di cura, presenza e umanità.
«È fondamentale rimettere al centro la cura: chi la riceve e chi la garantisce. Perché la vera innovazione è quella che tiene insieme la persona, la famiglia e la comunità.
«La parola chiave è innovazione. Innovazione per rendere la professione infermieristica sempre più attrattiva e per contribuire ad un sistema salute efficace, efficiente e sostenibile.
«Serve una nuova visione. In che modo? Promuovendo il benessere degli infermieri, investendo nella formazione universitaria e continua, valorizzando concretamente la professione attraverso l’attivazione di percorsi di carriera chiari e motivanti, con prospettive di remunerazione progressivamente crescenti, basate sul merito e sul riconoscimento della responsabilità.
«Solo così possiamo trattenere i talenti e attrarre le nuove generazioni. Occorre, inoltre, innovare profondamente i modelli organizzativi e assistenziali, puntando su prossimità, digitalizzazione, prevenzione e interprofessionalità.
«È necessario valorizzare al massimo le potenzialità delle professioni sanitarie, anche ridisegnando nuovi perimetri di azione ad elevata autonomia professionale.
«Un altro aspetto centrale è il coinvolgimento reale nei processi decisionali. Dobbiamo e vogliamo essere protagonisti, perché le soluzioni migliori nascono dal dialogo.»