Mafalda Donne Trento e gli stili di vita – Di Luciana Grillo
Il prof. Michele Carruba: «Come evitare l’obesità e mantenere una buona salute»

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Questa volta la Presidente Ilda Salerno Iannuzzi e le socie dell’Associazione Mafalda Donne Trento hanno voluto fare un grande regalo a chi partecipa alle serate che organizzano sempre con grande cura.
L’11 aprile scorso l’ospite è stato il prof. Michele Carruba, uno «scienziato visionario» – forte della sua esperienza professionale presso l’Università Statale di Milano e della sua specializzazione in Farmacologia applicata all’industria – Fondatore e/o Presidente delle più prestigiose Istituzioni che si occupano di obesità, Membro del Consiglio Superiore di Sanità, Direttore della Scuola Superiore di nutrizione clinica eccetera (potrei continuare a lungo…) che ha parlato con estrema chiarezza, citando numeri e portando prove concrete, della obesità come causa di molte malattie che peggiorano la qualità della vita e possono anche portare alla morte.
Innanzi tutto ha messo il pubblico folto e attento a conoscenza di una statistica dai risultati sorprendenti per molti.
Alle domande «Come invecchiare in salute? Che cosa ci aiuta di più tra cure mediche, condizioni sociali, genetica, stili di vita?» ha risposto che per il 50% contano gli stili di vita, quindi un’alimentazione non corretta, la scarsa attività fisica, la dipendenza da fumo o droghe.
Naturalmente la genetica ha la sua importanza (25%), ma se i comportamenti non sono corretti, la genetica viene per così dire messa da parte.
«Il problema fondamentale – ha continuato il professore – è l’eccessiva ingestione di calorie che poi non si consumano, diventano una riserva nel tessuto adiposo e generano l’obesità.
«Ancora statistiche, davvero allarmanti: nel mondo, c’è un obeso ogni otto persone. Gli adulti obesi sono circa il 43% della popolazione.
«In Europa, i Paesi che contano il maggior numero di obesi tra i bambini sono l’Italia, la Spagna e la Grecia.
«L’obesità non è appannaggio dei ricchi, ma delle famiglie che vivono in situazioni sociali e culturali disagiate.
«La statistica ci dice che se un genitore è laureato, il figlio corre un rischio più basso di diventare obeso rispetto al figlio di un padre diplomato.»
Quanto alle patologie generate dall’obesità, il professor Carruba ha elencato l’ipertensione, il diabete, la trombosi, l’aterosclerosi, le infiammazioni croniche, la cardiopatia ischemica, il cancro.
I decessi per obesità sono 57.000 in un anno, 1.000 a settimana, 150 al giorno, 1 ogni 10 minuti.
Sono dati scientifici su cui riflettere.
Una volta, per misurare l’obesità si prendeva in considerazione l’indice di massa corporea, oggi si calcola il giro vita.
Se si è obesi, l’aspettativa di vita si abbassa. Italia e Giappone sono Paesi in cui si vive più a lungo, pur mangiando cibi diversi, ma con carboidrati, lipidi e proteine in equilibrio.
È necessario che tutti svolgano con regolarità attività fisica. Non è indispensabile correre lungo l’Adige o andare in palestra, basta camminare: 10.000 passi al giorno sono una quantità sufficiente per mantenere il peso forma.
Quanto all’alimentazione, il professore ha proiettato l’immagine della piramide che si ispira ai criteri della dieta mediterranea e che prevede alla base, pasta, riso, altri cereali, insieme a frutta e verdura, per poi salire restringendosi, indicando latte e latticini, olio extra vergine d’oliva, erbe e spezie.
Quasi in cima alla piramide carni bianche, pesci e molluschi, uova e legumi, al vertice carne rossa e salumi, al culmine i dolci.
Naturalmente può essere doloroso privarsi di cibi che piacciono, consentiti una volta alla settimana, ma ci si può consolare con l’attività fisica e la convivialità, con un calice di vino e con la scelta di prodotti locali e stagionali.
L’ultima osservazione è dedicata ai farmaci per dimagrire: molti sono inutili se non anche dannosi.
All’obeso è importante far capire che la situazione non è irreversibile se controlla la sua alimentazione e se sotto il controllo medico – di un dietologo o nutrizionista medico – assume farmaci che possono dargli una mano.
Non si deve dimenticare inoltre che nel dimagrire si perde la massa grassa, ma anche la massa muscolare.
E dunque si ritorna all’importanza dei 10.000 passi!
I presenti, tra i quali varie autorità civili come l’Assessora comunale all’urbanistica e sviluppo Monica Baggia, la dottoressa Claudia Eccher membro del Consiglio Superiore della Magistratura, il Vicepresidente del Comitato Provinciale della C.R.I. Davide Galassi, la dottoressa Luciana de Pretis, Presidente Regionale del Fai, Presidenti e Soci di Associazioni e Club Service, membri della C.R.I., hanno ascoltato in religioso silenzio e posto interessanti domande al prof. Carruba, per approfondire qualche tema o ricevere opportuni suggerimenti.
La Presidente di Mafalda Donne Trento, che è Delegata all’Inclusione sociale della C.R.I. di Trento, Ilda Iannuzzi, ha ringraziato con calore l’illustre Relatore e tutti coloro che hanno partecipato all’incontro, certa che ciascuno, tornando a casa, proverà a mettere in atto i preziosi consigli ricevuti.
Luciana Grillo