Nei suoi primi trent’anni di vita ha coinvolto oltre 900 artisti
I Suoni delle Dolomiti: un viaggio lungo trent’anni, tra le vette del Trentino e le emozioni della grande musica

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L’unico storico festival sulle Dolomiti Patrimonio mondiale dell’umanità che porta gli artisti internazionali e il loro pubblico tra le vette, i prati e i rifugi alpini promuovendo consapevolezza ambientale, sostenibilità e inclusione.
Un mese di eventi tra le Dolomiti trentine dal 27 agosto al 4 ottobre.
Tra gli ospiti: Alessandro Baricco e Diabolus in Musica, Teophil Ensemble Wien, Avi Avital, Giovanni Sollima, Alessia Tondo, Giuseppe Copia, Paolo Fresu, Daniel Norgren, Ana Carla Maza e molti altri.
Tutti i luoghi sono raggiungibili a piedi con percorsi di varia intensità con attenzione ad accessibilità e inclusione. I concerti sono gratuiti.
Si è tenuta nei giorni scorsi, presso la lobby del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, la conferenza stampa di lancio della 30ª edizione de I Suoni delle Dolomiti, il festival che da tre decenni unisce musica, natura e comunità tra le cime del Trentino.
Un anniversario speciale, celebrato con un evento intenso e ricco di contenuti, condotto da Stefano Riggio responsabile Italian Media PR Press & Adv di Trentino Marketing, alla presenza di artisti, istituzioni, operatori e stampa.
Dopo il saluto di Massimo Bernardi, direttore del Muse, un partner storico del Festival, ha preso la parola Maurizio Rossini, ad di Trentino Marketing, che ha ripercorso la storia e i valori fondanti della manifestazione: rispetto per la montagna, coinvolgimento del territorio e autenticità dell’esperienza.
«Le protagoniste assolute di questa manifestazione che ha coinvolto nei suoi trent’anni di vita oltre 900 artisti sono le Dolomiti – ha sottolineato Maurizio Rossini – che non sono mai state un semplice scenario, una quinta di montagne sulla quale proiettare degli eventi.
«I Suoni delle Dolomiti sono un progetto di comunicazione e di turismo culturale e ambientale, che si è proposto di far crescere la consapevolezza delle persone sul modo attento, corretto, rispettoso, prudente, di affrontare le alte quote, e che ha coinvolto in tutti questi anni chi la montagna la vive in ogni stagione: le comunità locali, le realtà economiche, gli attori del turismo, il soccorso alpino e le guide alpine, i rifugisti, i malgari, realtà come Fondazione Dolomiti Unesco, la SAT, il mondo del volontariato e dell’associazionismo e con loro gli enti locali e le APT di ambito, una parte fondamentale della macchina organizzativa del Festival.»
Nel saluto di Rossini anche un toccante ricordo di Paolo Manfrini, «il padre dei Suoni delle Dolomiti, colui che li ideò e che continuò a prendersene cura, con amore, con passione, con la modestia, la generosità ma anche la competenza che tutti gli riconoscevano Grazie Paolo per avere reso possibile questo sogno».
A testimoniare la forza collettiva del festival, è intervenuta Marta Burato, una fedelissima del Festival, e per questo espressione del cosiddetto «popolo dei Suoni», Andrea Weiss, già direttore dell’Apt Val di Fassa, e il cantautore Niccolò Fabi, che ha raccontato la sua personale connessione artistica con il festival e annunciato un suo concerto in Trentino, per presentare al pubblico per la prima volta i brani del suo prossimo disco di inediti «Libertà negli occhi», registrato sul Lago dei Caprioli e in uscita il 16 maggio.
L’appuntamento da segnare è per il prossimo 14 giugno alle ore 15.00, quando in Val di Sole, Località Palù a Vermiglio Niccolò Fabi presenterà il nuovo album (ingresso gratuito).
Un ricordo speciale è stato dedicato al ricordo di Paolo Manfrini, figura storica del festival, grazie alle parole di Maurizio Rossini, Francesca Manfrini e Mario Brunello, direttore artistico dell’evento.
Proprio il Maestro Brunello ha raccontato il concorso musicale in memoria di Manfrini, culminato con l’annuncio della band che più di altre ha saputo esprimere i valori e la storia del Festival, emozioni poi condivise con il pubblico grazie a una suggestiva esibizione live.
Si tratta di Le Scat Noir è un trio vocale jazz tutto al femminile, nato nel 2013 al Conservatorio "G. Frescobaldi" di Ferrara, composto da Natalia Abbascià, Ginevra Benedetti e Sara Tinti.
La seconda parte dell'incontro ha visto protagonista Valentina Cappio, responsabile Area Brand & Communication di Trentino Marketing, che ha raccontato come il Festival si rinnovi costantemente per affrontare i temi più attuali, ponendo al centro della propria proposta la sostenibilità, l’accessibilità e la sicurezza in montagna.
Cappio ha sottolineato con particolare enfasi il valore educativo del Festival, che intende trasmettere una cultura del rispetto e della consapevolezza nella frequentazione dell'ambiente montano.
Con orgoglio, ha poi annunciato che il Festival trentino «è entrato a far parte dell’European Festivals Association, una prestigiosa rete internazionale che riunisce eventi di musica, teatro, danza e arti multidisciplinari di tutta Europa.
«Un riconoscimento importante che premia il nostro impegno nel proporre un palinsesto importante ma anche una montagna inclusiva, capace di accogliere tutti: chi ha difficoltà motorie, chi vive con disabilità sensoriali o uditive, ma anche chi semplicemente cerca un approccio più consapevole e rispettoso alla natura.
«Siamo fieri di essere sostenuti dai nostri territori, che credono profondamente in questi valori e li promuovono con noi ogni giorno.»
Presente alla conferenza di presentazione anche la vice presidente e assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento.
A chiudere l’incontro, Mario Brunello ha svelato il programma della 30ª edizione, con un’anteprima dei principali appuntamenti e il lancio dell’evento inaugurale previsto per venerdì il 6 giugno in Val di Fassa nella conca di Fuciade alle 12:00 con l’esibizione di Alessandro Baricco e Diabolous in Musica.
Per Brunello, che conosce i Suoni delle Dolomiti fin dalla sua prima edizione,
«festeggiamo questo trentennale con la consapevolezza sia stata, già in origine, una proposta assolutamente pionieristica che ha riscosso un successo straordinario in Italia e nel mondo.»
«Siamo orgogliosi, infatti, di constatare che eventi dichiaratamente ispirati ai Suoni delle Dolomiti siano nati in questi trent’anni un po’ ovunque dove ci sia la volontà di celebrare arte e natura.
«Per questo trentesimo compleanno il format del Festival non cambierà la sua formula vincente, avremo una rosa di artisti d’eccezione, che va dal Theophil Ensemble Wien al cinese Wu Wei, da Marco Paolini a Elio con un Ensemble dei Berliner Philarmoniker, da Avi Avital a Il Mistero delle Voci Bulgare e a tanti altri.
«Ci saranno invece un inizio e una fine celebrativi del trentennale per dare un messaggio di cos’é e cosa saranno ancora i Suoni delle Dolomiti. Un pre Festival il 6 giugno con Alessandro Baricco a raccontare la “prima musica” per approdare in ottobre in val di Fassa ad un gran finale con tre concerti classici d’eccezione all’insegna dei giovani e del futuro con una grande Orchestra Europea, l’EUYO, assieme ai talenti dell’Accademia Stauffer con la presenza d’eccezione del grande direttore d’orchestra Jean Christophe Spinosi che al rifugio Fuciade dirigerà l’esecuzione dell’inno alla natura, la Sinfonia Pastorale di Beethoven.»
I Suoni delle Dolomiti è un progetto di comunicazione e di turismo culturale e ambientale ideato e curato da Trentino Marketing insieme con le Aziende per il Turismo della Val di Fassa, della Val di Fiemme, di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, della Val di Non, di Madonna di Campiglio e di Dolomiti-Paganella e con la collaborazione di SAT, Associazione Rifugi, MUSE, Guide Alpine del Trentino, Soccorso Alpino del Trentino, Croce Rossa del Trentino.